Quelli proposti in questo fascicoletto sono articoli pubblicati sul settimanale “Novi Matajur” nel 2022, che seguivano altri dedicati alle passeggiate (“Itinerari nelle Valli del Natisone e del Torre”) pubblicati nel 2020 e 2021.
Per il collaudo finale delle corse è stato fondamentale l’aiuto di mio figlio Filippo, che è anche l’autore della foto in copertina e di altre pubblicate nel corso dei mesi dal giornale.
Alcuni tratti li ho percorsi anche con la mia runner preferita, la mia dolce metà, la cara Eliana.
Un ringraziamento speciale va anche al direttore del “Novi Matajur”, Michele Obit.
Buone corse!
Torreano, Novembre 2023

 

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CORSE PAZZE

 

 

Le nostre belle valli del Natisone sono solcate da un gran numero di strade bianche
forestali, che vanno dappertutto e sono in generale ben tenute. Molte di esse presentano, al loro inizio, un cartello rotondo bianco-rosso con la scritta L.R.15/91: la legge regionale che una trentina di anni fa è stata introdotta per proteggere i boschi dalla motorizzazione di massa, riservando queste infrastrutture ai locali proprietari dei fondi per sfruttare le risorse naturali.

 

Gli escursionisti giustamente snobbano queste strade, lunghe e a prima vista noiosissime, quasi sempre a mezza costa, sempre nel folto dei boschi; ai camminatori interessano i sentieri, pur impervi, che conducono alle vette, ai crinali, ai panorami grandiosi. Ne sappiamo qualcosa.

E invece queste strade della foresta sono perfette per un’altra categoria di sportivi,
una categoria che sempre di più è presente nei nostri ambienti, sia nei fondovalle che in altura: sono i runner, i podisti, i corridori, gente che su questi itinerari beneciani trova il proprio paradiso.

C’è un tipo di allenamento che ora va per la maggiore tra i runner, soprattutto quelli che prediligono i trail (gare su sterrato, in montagna…): si chiama fartlek, un termine svedese che letteralmente significa ‘gioco di velocità’, ed è un potentissimo allenamento cardiovascolare, prevedendo libere variazioni di ritmo su terreni ondulati, anche ma non necessariamente impegnativi, potendo contare su una pre-condizione indispensabile: aria pura, luoghi incontaminati, grandi spazi boscosi liberi da attività inquinanti.

Qui abbiamo tutto: boschi, monti, libertà con in più l’adrenalina del wild, del selvaggio,
strade dove non passa quasi mai nessuno eccetto qualche sporadico boscaiolo
con cui è bello fraternizzare con uno sguardo di complice cortesia accompagnato da
un cenno della mano e un sorriso: siamo coscienti di essere fortunati, e quelli laggiù
in città vadano pure a farsi le vasche tra stress, smog e alienante fregola consumistica pilotata senza posa dai mass-media.

Senza contare la speranza, per noi corridori, di vedere almeno ogni tanto un regnante del bosco, un capriolo, un tasso, una volpe, magari un cinghiale, un lupo, un orso… beh, qui mi sono lasciato un po’ trasportare dall’entusiasmo, pensiamo invece alle poiane, aquile, gazze… beh, occhio anche ai serpenti… un mondo puro che ci attornia e raramente si lascia osservare, bisogna essere particolarmente silenziosi e fortunati.

E poi il soprannaturale: siamo attorniati da škrati, krivapete, kosmačini, balavanti, aganis… noi non li vediamo ma loro sì, ci considerano, e giustamente ci lasciano stare: siamo del genere umano, inaffidabili, senza speranza. Poveracci!
Val Chiarò, val Natisone, val Alberone, val Cosizza, val Erbezzo, val Iudrio, da sinistra a destra: queste le direttrici lungo le quali ambienteremo le nostre ‘corse pazze nelle valli del Natisone’.

E allora partiamo con la nostra prima proposta, questa è in val Erbezzo.

 

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CORSE PAZZE