Si sta notando che oggi sempre più persone, anche molto giovani, soffrono per uno stato di perenne malinconia .

Essa è dovuta a tanti fattori: genetici, ambientali ed esistenziali.

Per poterla attenuare bisognerebbe comprendere in profondità la sua origine e ciò richiede un’auto-consapevolezza particolare.

È importante comprendere, però, che lo “sforzo” in sé per eliminare la malinconia non ha molta efficacia e può peggiorare la situazione perché disperde energie inutilmente.

Cosa fare?

Innanzittutto è importante osservare il nostro modo di pensare con un certo distacco, senza sforzarci di indagare chissà cosa.

“Quanto più riflettiamo su un problema, quanto più indaghiamo, analizziamo e discutiamo, tanto più esso si complica” (Krishnamurti)

È utile comprendere come vediamo i “problemi” e perché spesso li costruiamo artificialmente in modo distorto.
Osservarci interiormente con distacco significa constatare il nostro egoismo, il narcisismo, l’avidità, i pregiudizi e l’orgoglio che pullulano nei nostri meandri mentali, ma senza giudicarci o cercare di sforzarci di eliminare ciò che ci mette a disagio.

Gran parte dei malinconici cerca di sfuggire ai problemi, invece di osservarli con distacco. Così facendo non riescono ad ottenere la serenità interiore.

“Quando voglio capire qualcosa, non ho bisogno di pensarci – lo guardo” (Krishnamurti )

In questo modo si può anche raggiungere uno stato di preghiera…Lo stato di preghiera ottimale si può ottenere solo nell’amore e l’amore trova il suo humus nell’abbandono fiducioso tra le braccia del Signore.

 

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