SANTA TERESA DI LISIEUX  (Brano tratto dal libro “Come ci vedono dall’aldilà – cronache di un vagabondo veggente” di Pier Angelo Piai p.37)

SANTA TERESA DI LISIEUX DIALOGA CON LUCA DALL’ALDILÀ

(Brano tratto dal libro “Come ci vedono dall’aldilà – cronache di un vagabondo veggente” di Pier Angelo Piai p.37)

 

Era stata faticosa quella prima giornata di ottobre per Luca. Prima del Vespro si ritirò nella sua cella e cominciò a leggere alcuni brani della “Storia di un’Anima”, I’autobiografia di Santa Teresa di Lisieux che non abbandonava mai. Ricorreva la sua festa e voleva onorarla riflettendo sul suo messaggio.

Improvvisamente un’insolita armonia lo distolse da quella lettura. Non capiva da dove provenisse. Poi intravide un lunghissimo corteo di candide anime giubilanti che avanzava da nubi luminose.

Dall’armonioso corteo si staccò improvvisamente una bambina che si avvicinò a Luca continuando a disseminare petali di rosa lungo il suo cammino. Il suo volto infantile era radiante ed in esso il veggente riconobbe subito quello di Teresina di Lisieux.

– Sei proprio tu? – esclamò sbalordito – La “Santa delle rose” ?

– Sì Luca. Sono io. Quella che vedi è l’immagine più corrispondente al mio animo: sono la bambina del Padre Creatore che cosi mi ha predestinata per sua grazia.

– Teresina … da quando cominciai a leggere “Storia di un’anima ” capii subito che tu saresti stata il mio angelo custode. Non avrei mai pensato che la piccola via che tu suggeristi avrebbe potuto condurre nelle alte vette della contemplazione!

– Iddio, nella sua infinita misericordia, m’ha destinata a spianare la strada ai numerosi piccoli che come te non avrebbero mai potuto intraprendere la difficilissima via della croce. Sì … la santità non è un privilegio di pochi! Ogni uomo è destinato ad essere santo. “Siate perfetti … come perfetto è il Padre mio che è nei cieli”!

– Provo una gioia immensa nel vederti così glorificata…

– La mia unica preoccupazione è stata la volontà del mio Signore e la mia vera attività spirituale consisteva nel desiderare la salvezza delle anime.

– Teresina … leggo spesso i tuoi manoscritti che mi aiutano a capire certe cose pratiche della vita spirituale. Tu fin dall’infanzia sentivi chiaramente che Iddio ti chiamava al monastero. Aiutami a capire qual’è la mia chiamata…vorrei tanto essere convinto come lo eri tu…

– Luca … non credere che il monastero sia stato per me un luogo di delizie terrene. Dio solo sa quello che ho sofferto. Ma io desideravo proprio soffrire

per poter amare meglio il mio sposo…

– Perdonami le mie domande insensate, ma ho tanto bisogno di luce! Spesso il monastero mi sembra un luogo cosi inutile … un rifugio per chi è debole e

non sa affrontare le realtà della vita… ma poi mi ravvedo… soprattutto quando leggo i tuoi manoscritti!

– Quale utilità ha avuto per la tua salvezza?

– Enorme, Luca, enorme. vedi … lo sono stata allevata in una famiglia che mi poneva sempre al centro dell’attenzione e tutti i familiari avevano mille

riguardi nei miei confronti. Ero vezzeggiata e amata, soprattutto dopo l’entrata in monastero della mia sorellina Maria. Ebbi la grande grazia, durante una grave malattia, di ricevere il sorriso della Madonna e guarii miracolosamente. Da allora sono sempre stata assillata dal desiderio di piacere al mio buon Padre e ho subito pensato al monastero come palestra spirituale. In quel luogo il mio unico pensiero era rivolto solo alla Fonte delia santità.

Non credere che io vivessi come un angelo incorporeo … sono sempre stata terribilmente tentata contro la fede e le mie consolazioni spirituali erano ben

poche. Spesso mi chiedevo: mi sono privata delle consolazioni famigliari ed ora non ho neanche quelle spirituali … c’era da impazzire! Ma non ho mai

desiderato di uscire da quella situazione perchè sapevo che il Regno dei Cieli è fatto per i “violenti” e che solo abbracciando la croce si può diventare

fratelli di colui che I’ha subita per amore nostro!

– Ma … come hai potuto superare momenti cosi terribili?

– Lo Spirito non abbandona mai colui che lo serve e al momento opportuno concede sempre le luci necessarie per superare i momenti più bui! Mi rendevo conto di essere piccola e fragile. Ma mi sosteneva la coscienza dell’infinito amore misericordioso del Signore. Nulla di ciò che esiste è inutile: Dio ha creato il leone e I’agnello, la balena e il pesciolino. In un prato coesistono i gigli e i tulipani ma anche le umili pratoline … mi sentivo una pratolina che il buon Creatore non disdegnava di guardare. Se I’amore di Dio è infinito, inimmaginabile, fuori dalia nostra percezione, allora nulla di-sprezza di ciò che ha creato. E allora ho cominciato ad accettare la mia piccolezza e gli ho offerto tutta la mia fragilità.

– Sono cose molto belle, sublimi … ma … il loro pericolo consiste nel bloccare I’azione … nell’adagiarsi …

– Oh … non in questo senso … no … Lo Spirito mi poneva di fronte alla realtà, alla mia personale realtà. Ognuno deve conoscere i suoi reali limiti. Quante volte mi contristavo per questo … e quanti scrupoli mi assillavano! Avreivoluto imitare la mie sorelle missionarie e tutte coloro che operavano in giro per il mondo. Ma intuivo che il mio posto era lì … nel cuore della Chiesa! Come in un corpo tutti gli organi hanno la loro funzione, nel corpo della Chiesa mi sentivo una fibra del suo cuore. La mia vocazione era I’amore nascosto soltanto agli occhi del mondo e a me stessa. Desideravo amare Dio soltanto e tutti in Lui. E per lui avrei accettato qualsiasi situazione rinunciando alla grande platea del mondo piena di insidie mortali per il mio fragile spirito. E alla fine della mia breve vita riuscii ad entrare in questo dolce abbandono. Dio misericordioso mi ha presa tra le braccia e mi ha posta dove

ha creduto opportuno mettermi. Non potevo avere paura di Colui che amavo più di me stessa. Ora sono infinitamente ricambiata. Tu sapessi quanta beatitudine procurano le sofferenze terrene … non desideri altro quando esse costituiscono un’ottima occasione per amare il Creatore!

– Quindi … non ti sei mai pentita del monastero! Come vorrei avere i tuoi sentimenti!”

– Ciò che importa è amare, Luca, soltanto amare Dio e il prossimo per lui. Ognuno ama nell’ambiente e nel modo che Dio ha stabilito per lui. Nessuno può e potrà insegnarti come amare se non lo Spirito che è in te. Devi ascoltarlo con cuore puro. “Con le Vergini come le vergini; con i dottori come i Dottori; con i martiri come i martiri, perchè tutti i Santi sono nostri parenti; ma quelli che avranno seguito la via d’infanzia spirituale, manterranno sempre l’incontro della fanciullezza! “

– Capisco bene perché hai scelto come modello Gesù Bambino! Iddio ha voluto attirarti attraverso la via dell’infanzia … beata te! Teresina … potessi essere innocente come te! Ho avuto una vita travagliata e dissoluta e ho perso l’innocenza infantile…

– Vedi Luca. Dio permette infinite vie che conducono a Lui perchè Egli è infinita libertà. La sua misericordia mi ha evitato i grossi pericoli del peccato, mi ha collocata su un’altra via non meno dolorosa. Il mio martirio consisteva nel vincere in me i piccoli difetti senza che nessuno se ne accorgesse. E non credere: il monastero è stato un luogo di incomprensioni continue. Lì ho imparato a capire che il giudizio degli uomini è relativo perchè i miei difetti venivano scambiati per virtù e le mie virtù per difetti! Quello che scrissi nella mia povera biografia corrisponde al vero: non ero

capace di mentire ad alcuno! Cercavo di mettere in pratica i consigli evangelici attraverso piccole cose e piccoli servizi che effettuavo alle mie sorelle,

ma di nascosto. Credimi, non avrei voluto che nemmeno il Signore li vedesse! E senza volerlo entrai nel cuore dell’amore puro: non amavo né per essere riamata o ammirata, e nemmeno per meritarmi il Paradiso. L’amore divenne in me spontaneo e istintivo…

– Come si fa ad amare in modo spontaneo ed istintivo? lo mi ritrovo imbevuto di egoismo. Ogni azione, ogni pensiero è in me inquinato da egoismo ed orgoglio. Desidero avere una purezza che la mia stessa umanità non potrà mai accettare e sento che la mia vita è una continua contraddizione!

Rivelami il tuo segreto, Teresina, il segreto della tua infanzia spirituale e te ne sarò grato!

– Il mio segreto è stato I’abbandono coraggioso, caro Luca … nient’altro che I’abbandono in Colui che ci ha amati per primo. A un certo punto della mia

vita spirituale mi sono detta: se il mio buon Dio mi ha messa al mondo così come sono, avrà i suoi motivi considerato il fatto che Egli nulla crea a caso.

Leggevo spesso la Sacra Scrittura e ho colto in Isaia: “…nell’abbandono confidente sta la vostra forza ” (Is. 30,15).

Dio non può mentire e allora ha cominciato ad osare e a presentarmi innanzi a Lui con tutta la mia piccolezza, i miei piccoli sacrifici e tutti i miei nonnulla. Colui che “porta gli agnelli sul seno e conduce pian piano le pecore madri” (Is. 40,11), non poteva disdegnare i miei doni essendo l’umiltà l’essenza dell’amore. “I miei bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati” (Is.66,12). In questo modo ho rapito il Creatore: abbandonando tutto a Lui nella confidenza più ardita ho trovato la mia felicità.

– Perdonami Teresina. Tu parli di abbandono e hai ragione. Ma anch’esso è difficile! … necessita tanta fede soprattutto nei momenti più bui!

– Egli stesso ti dona la fede e il coraggio di abbandonarti: basta invocarlo con tutto ii cuore. Egli è lì che attende ogni palpito del tuo cuore perchè ti ama

infinitamente. La carità, in fondo, è un effetto della Fonte di ogni puro amore. Egli è la vera causa e tu ami perchè Egli ti ama per primo. Contemplandolo nella sua vita terrena (leggendo spesso i Vangeli) gradualmente desideri imitarlo e Lui ti assimila nel suo Amore. In Lui, con il suo esempio potrai amare la vita ed il prossimo. L’amore, in fondo, diventa perfetto quando non si pensa più solo a se stessi, come Egli non ha mai pensato a se stesso nella sua travagliata vita terrena ma, per obbedire al Padre, si è offerto a tutti gli uomini generosamente.

– Mi suggerisci, allora, di dedicare il mio tempo libero alla preghiera. Ma così facendo ho sempre paura di trascurare il mio prossimo. Vedi come vivo!

Potessi trovare un equilibrio!

– Se non è il Signore stesso a costruire la casa, invano si affaticano quelli che la costruiscono. “Tutti i discorsi più belli dei più grandi santi sarebbero

incapaci di far scaturire un solo atto d’amore da un cuore che Gesù non avesse in suo possesso.” Lo scrissi in una accorata letterina a mia sorella Celina (p.597). Gesù si serve di tutti i mezzi, le creature sono tutte al suo servizio ed egli ama utilizzarle durante la notte della vita allo scopo di nascondere la sua presenza adorabile. Quando preghi sinceramente Lui ti darà ogni occasione per poterlo megIio servire in umiltà. L’Universo spirituale è costellato di Luci e lo Spirito stesso ti suggerirà le migliori e le più sicure. Tutto può il Signore in colui che osa abbandonarsi al suo cuore.

– Teresina … dimmi … perchè ti ha sempre cosi attratto il monastero? Saresti potuta diventare una Santa anche nella via più comune, nella famiglia.

– Il Signore mi voleva tutta per sè e di questo non ho mai avuto alcun dubbio. Il monastero è più impegnativo della stessa famiglia … tu ne sai qualcosa..lì

hai la possibilità di amare nel nascondimento, dove realmente nessuno ti vede e il mondo crede che tu sia completamente inutile. Anch’io, alla fine, mi sentivo completamente inutile, anche nel profondo del mio animo intuivo di essere sulla rotta che Dio voleva io navigassi.

– Perchè amavi quello stato di vita se avevi questa sensazione di inutilità?

– Vedi Luca: ognuno di noi, nella vita terrena, è portato ad agire su di una platea sempre più grande. È la natura stessa, offuscata dal peccato, che costringe l’uomo a cercare consolazioni ed approvazioni. Ogni azione è spesso rinforzata ma anche offuscata dal desiderio inconscio di volerne essere il protagonista. Io ero mossa semplicemente dal fatto di voler compiacere il buon Dio. Dovevo per questo eliminare un po’ di platea, data la mia indole ereditata dai vezzeggiamenti familiari. Il Monastero è stato per me una vera scuola di vita e la palestra del puro amore. Tra le continue aridità, le mancanze di consolazioni spirituali e le incomprensioni delle mie amate consorelle, io imparavo a confidare unicamente in Dio esercitando la pazienza,

la mitezza, la carità nel vero nascondimento. Solo Dio era testimone di certe mie incredibili sofferenze che mi avvicinavano sempre di più alla sua natura divina!

– Dunque … è proprio cosi … come ho sempre immaginato! I momenti migliori della nostra vita coincidono con quelli in cui si ha la sensazione di non valere nulla!

– In un certo senso … ma è importante che quei momenti siano vissuti nell’abbandono fiducioso in Dio, che non ti farà mai scivolare nel baratro della

disperazione! Osserva una bella pesca matura, tutta colorita e così dolce che neppure il più bravo confettiere del mondo saprebbe immaginare un sapore tanto squisito. Dimmi un po’, Luca, è forse per la pesca che il buon Dio ha creato quel suo delicato colore di rosa, tutto vellutato e tanto delizioso a vedersi e a toccarsi? Ti pare che abbia preparato per lei quella sua polpa così zuccherina?

Luca rimase per qualche secondo perplesso e assorto. Non sapeva realmente cosa rispondere. Ad un tratto la Santa, sorridendo, lo tolse dall’imbarazzo:

– La pesca è per noi, non per se stessa. Ciò che le appartiene e che costituisce l’essenza della sua vita, è il nocciolo. Possiamo portarle via tutta la sua

bellezza esteriore senza mai strapparle l’essere, il “suo essere”. Allo stesso modo Gesù si compiace di prodigare i suoi doni alle sue creature, ma molto spesso per per attirare a sè altri cuori e poi, quando il suo scopo è raggiunto fa sparire questi doni esteriori ad alcune di loro e spoglia completamente le anime che gli sono più care. Vedendosi ridotte a tanta miseria, queste povere piccole anime si spaventano, hanno l’impressione di non essere buone a nulla perchè ricevono tutto dagli altri e non sono in grado di dare nulla. Ma non è così: il nocciolo del loro essere lavora in segreto. Gesù forma in loro il germe destinato a svilupparsi lassù, nei giardini del cielo. Egli preferisce mostrare loro la popria nullità e la sua potenza. Si serve, per arrivare a loro.

degli strumenti più meschini affinchè si persuadano che è lui solo ad operare. Si affretta a perfezionare l’opera sua per il giorno nel quale, svanite ormai le ombre, non si servirà più di intermediari, ma di un etemo faccia a faccia…. credimi è veramente un mare di delizie!

– Teresina … tu sei sempre stata una vera maestra spirituale per la mia vita. Ogni volta che leggo i tuoi meravigliosi manoscritti cambia in me la prospettiva e vedo gli altri in maniera diversa. Mi fai capire che il prossimo non deve essere giudicato per i suoi difetti, ma amato e stimato così come Egli è. Tu mi hai sempre insegnato a vedere negli altri gli aspetti migliori e le qualità più nascoste. Potessi essere umile come te! Anche se volessi fare l’umile nel più profondo del mio animo non lo sono realmente. Striscia in me un ambiguo senso di superiorità … probabilmente credo di aver letto qualche libro in più. Sto convincendomi che la vera umiltà è anche innata e legata alla natura dell’individuo o… è il frutto di un tremendo lavoro di conversione interiore. Per quanti sforzi io faccia, nessuno potrà mai togliere nel mio intimo l’ultimo baluardo dell’orgoglio! Come fare Teresina?

Sento in me tanta impotenza nel praticare la virta dell’umiltà!

– Solo Dio può concedertela, Luca … Dio solo, perchè è Lui il vero umile e la fonte di ogni umiltà. “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ciò che è debole per confondere i forti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perchè nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio (Cor.27). Queste divine parole suggerite a S.Paolo dallo Spirito ti fanno capire che non c’è nulla da vantarsi se non in Dio. Da questa beatitudine ci rendiamo conto perfettamente come tutto provenga da Dio ed è per questo che lo glorifichiamo. Oh, nella vita terrena ero troppo piccola per avere delle vanità; ma è stato il Signore stesso a spianarmi la via. Con Maria posso esclamare in

eterno “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” e la cosa pio grande è stata quella di avermi mostrato la mia piccolezza e la mia impotenza. So bene che la coscienza di essere nulla è un grande dono del Signore. Chiedilo tramite sua madre … chiedile il dono dell’umiltà ardentemente e te lo concederà!

– Mi rendo conto che queste tue esortazioni liberano il mio animo da tanti orpelli. Grazie Teresina, grazie per aver risposto alla chiamata del Signore

così generosamente: è per questo che tu sel diventata uno strumento dello Spirito, soprattutto per questa generazione moderna lacerata dall’orgoglio e dalla sfiducia. Effettivamente prima di conoscere la tua vita tramite i tuoi scritti, pensavo che la santità fosse accessibile a pochi privilegiati che il Signore riempie di doni spirituali. Tu non avevi estasi, stigmate, bilocazioni, profumi, visioni o locuzioni interiore … ma una vita passata tra tremende aridità e incomprensioni!

– Il Signore si è degnato di far passare I’anima mia per varie prove. Sulla terra ho sofferto molto … ma se durante la mia infanzia soffrivo con tristezza, in monastero soffrivo nella gioia e nella pace ed ero veramente felice … una felicità diversa da quella che comunemente crede il mondo: ero felice di poter offrire qualcosa che mi costava al mio buon Dio!

– La tua sofferenza ha portato i suoi frutti. Il vero miracolo che Dio ha compiuto per mezzo tuo è stata la tua infanzia spirituale che hai additata all’uomo d’oggi.

– La santità inizia proprio nelle piccole cose, caro Luca, nelle azioni più nascoste agli altri ed a se stessi. Qui in Paradiso ci sono moltissime anime

di cui nessuno di voi ha mai sentito parlare. Uomini, donne, bambini che hanno amato le cose semplici della vita e si sono sacrificati giorno dopo giorno per compiere il proprio dovere. I piccoli, i veri piccoli anonimi hanno un posto particolare nel cuore di Dio Padre. Benedetto Colui che ha tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli!

Il viso di Teresa divenne più radiante ed il sorriso, quasi mai assente durante il colloquio, ancora più marcato.

– Luca, non ti abbandonerò mai. Ti aspetto con la schiera immensa dei piccoli che il buon Dio mi ha affidato. Segui serenamente la tua vocazione e sii coraggioso nelle tue scelte per I’amore. Solo Gesù t’importi, ama tutti in Lui … Addio!

L’esile figura incorporea si dileguò per unirsi all’armoniosa schiera dei santi. Luca provava una gioia indescrivibile e contemporaneamente si doleva: in cuor suo avrebbe voluto approfondire ancora il tema della sua vocazione.

– No, non vorrà mai condizionare le mie scelte…- disse tra sé , e si mise il cuore in pace. Poi andò in coro a celebrare con gioia i vespri.

 

 

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