Chi ha avuto la fortuna di avere un papà terreno sa quanto è importante chiamarlo “papà”. Questa parola è carica di vera tenerezza e dona una certa sicurezza affettiva, perché ci si sente amati così come siamo.

Gesù ci ha ordinato di chiamare “ABBÀ” il Padre Celeste, perché in aramaico è l’equivalente di “papà”. Nessuno si sogna di chiamare “Padre” colui che lo ha generato. E nemmeno lo chiamerebbe con i suoi titoli professionali (ingegnere, dottore, professore,operatore ecc.).

“Il Signore nell’amarti deve sorvolare tutte le tue cattiverie, le tue incapacità e difetti; deve prescindere dalla tua povertà e insufficienza, dalle tue deficienze, e dalle tue orgogliose sufficienze, e amarti ugualmente” (p.Albino Candido, Diario p.161)

Il Signore è creatore di tutto ciò che esiste ed ama davvero ognuno di noi così come siamo.