PASSO DOPO PASSO
Cammino su questo lembo di terra
consapevole di essere sospeso
nel vuoto che morde l’infinito.
E mi stupisco, passo dopo passo,
di essere qui e non altrove.
Vado piano piano incontro al sole,
attraverso le nubi appese al cielo
come scampoli d’esistenza mutanti.
Mille interrogativi stringono
come una morsa invisibile
la mia mente che non si dà tregua.
Poi un torpore ignoto m’avvolge
e mi lascio andare col mio corpo
cullato dalla gravità giocosa,
scandendo il tempo con lenti passi,
accompagnando la Terra immobile
nel suo pellegrinare senza sosta
chissà dove, chissà come, chissà perché!
Passo dopo passo procedo,
e per un attimo un bagliore
illumina il mio centro interiore
da dove osservo l’intero Universo.
L’IMMENSO
Quando osservo il mio paese dall’alto
mi stupisco nel constatare con gli occhi
quanto è piccolo lo spazio a me riservato.
Ansie, tumulti, pensieri e preoccupazioni:
cosa mai sono di fronte all’immenso?
Uno sguardo all’orizzonte
e tutto si dilata misteriosamente
nella mente prigioniera del nulla.
Poi penso agli alti monti innevati,
all’oceano che pare senza confini.
Ed ai continenti sterminati
contenuti in una fragile sfera
rotolante negli abissi cosmici.
E ripenso ai pianeti, alle stelle,
alle galassie ed agli enormi ammassi,
di proporzioni inimmaginabili.
Ed io, con i miei miseri tormenti,
schiacciato da tanta infinitezza,
mi sento alfine sostenuto
dal Trascendente che tutto muove.
NEL TUNNEL ESISTENZIALE UNA LUCE…
Vagando nel tunnel della dimensione terrena
intravedo in fondo la luce
ancora informe del vero senso.
Luce che irradia la mia visione del mondo,
esalta i colori selvaggi della natura
e quelli del cielo popolato di nubi cangianti.
Nubi che imperterrite cambiano forme,
si dilatano e si restringono sulle scie del vento,
che evocano i miei sogni infantili assopiti.
Solo lo sguardo indagatore e saccente
che scompone tutto in atomi sfilacciati
arreca il disincanto e affievolisce la luce.
Sguardo che squarcia il Cosmo
e costruisce le fredde leggi
che regolano questo Universo percepito,
appeso al mistero dell’essere.
Vorrei ricomporre il Tutto,
lasciatemi crogiolare nel mistero
trafitto da un raggio di quella luce:
allora potrò ancora stupirmi
di esistere abbracciato dal Trascendente.
INTERNATI : sulle miniature di Marcello Tomadini
Vi ammassarono sui carri per bestiame,
ignari della meta viaggiavate sfiniti.
Oltre il filo spinato, in fatiscenti baracche
passavate il tempo increduli a contare le ore.
Subiste interminabili appelli sul piazzale
tormentati da intemperie e parassiti
tra urla minacciose di crudeli ufficiali
che infliggevano assurde punizioni.
Fissai triste i vostri volti emaciati,
sui vostri scheletrici corpi doloranti:
brandelli di umanità sfinita,
tormentati da uomini come voi,
ma senza cuore, pieni di sé, nel loro cieco orgoglio.
Uomini che avevano il potere di punire severamente,
di infierire senza pietà sui loro simili,
di umiliare i più coraggiosi e fieri.
Ma questi “bruti” non poterono
rapinare la vostra dignità più interiore,
perché in ognuno di noi c’è una nicchia segreta
che respira la vera libertà.
Pier Angelo Piai