dal Messaggero Veneto del 13/02/03

Otto medici odontoiatri friulani offrono gratuitamente tempo e professionalità per le persone in situazioni di estremo disagio che un dentista non se lo potrebbero permettere. E le richieste per un servizio quanto mai necessario, sono in continuo aumento, al punto che si sta pensando a come mettere a disposizione nuove strutture.

L’ambulatorio, aperto nel piano medico sanitario nella sede del Centro solidarietà giovani di viale Ledra, era stato inizialmente pensato per soggetti con problematiche delicate legate alla tossicodipendenza, dai malati di Aids, a quelli con epatite cronica. Col tempo, sulla spinta di un’esigenza crescente, il servizio è stato ampliato per rispondere alle emergenze di persone inviate dai servizi sociali o da istituzioni di accoglienza. Così i dentisti volontari si prendono cura e offrono interventi protesici a persone Rom, emarginati, poveri, disabili mentali e stranieri in condizioni disagiate.

Nei locali, con strutture rigorosamente a norma di legge e all’avanguardia, si danno il turno offrendo prestazioni del tutto gratuite sette medici dentisti, coordinati da un amministratore, e un’assistente alla poltrona. Qualora si renda necessario acquistare materiale per protesi, intervengono a copertura delle spese l’azienda sanitaria o la struttura di riferimento che ha inviato il paziente; non è possibile accedere ai servizi direttamente.

È l’unica struttura di questo tipo in Friuli-Venezia Giulia e molte sono state le richieste di informazione da fuori regione per copiare il modello e riproporlo altrove.
All’ambulatorio di viale Ledra, dove ogni anno si superano le 600 prestazioni, le richieste, come si diceva, sono in forte aumento: a bussare c’è una nuova categoria di emarginati, gli extracomunitari che faticosamente stanno cercando di rifarsi una vita da noi.

Da qui la necessità di far lavorare a pieno regime l’ambulatorio e di affiancargli un secondo. Il locale per ospitarlo ci sarebbe. E non mancherebbero neppure altri volontari pronti a offrire qualche ora del loro tempo. Il Centro solidarietà giovani sta pensando a come sensibilizzare enti e privati (nell’89 erano stati i finanziamenti del club Lions a far sì che l’iniziativa potesse partire) per poter raddoppiare le prestazioni.
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