dal Messaggero Veneto del 12/10/02

Domani al Bearzi il convegno con testimonianze sui nuovi linguaggi per il Vangelo


Sono attualmente 283 i missionari dell’arcidiocesi di Udine presenti nel mondo per annunciare il Vangelo impegnandosi contemporaneamente nella promozione delle persone, in particolare nei paesi più poveri del pianeta. In Africa operano 42 missionari, 108 in America Centrale e del Sud, 24 in Asia, 103 in Europa, 4 in Medio Oriente e 3 in Oceania.
Sono questi i dati resi noti dal Centro missionario diocesano alla vigilia del convegno missionario che si tiene domani all’Istituto salesiano Bearzi, a partire dalle 8.30, sul tema Noi lo annunciamo anche a voi.

I missionari sparsi nel mondo si dividono anche a seconda della forania di appartenenza. Da quella di Ampezzo sono partiti 7 missionari, 10 dalla zona di Buia, 9 da Cividale, 25 dalle parrocchie che fanno capo al Codroipese; e ancora 12 da Fagagna, 17 da Gemona, 10 da Gorto, 4 da Latisana, 2 da Moggio, ben 31 da Mortegliano. E inoltre 8 dalla forania di Nimis, 17 da Palmanova, 18 da Porpetto, 13 da Rivignano, 6 da Rosazzo, 7 da San Pietro al Natsione, 10 da San Daniele del Friuli, altrettanti dalla zona pastorale di San Pietro e Paluzza, 10 dal Tarcentino, 5 da Tolmezzo, 19 da Tricescimo, 17 da Udine e 13 dalla forania di Variano.

Della loro presenza nel mondo e dell’attività svolta da questi religiosi (suore e sacerdoti) anche in alcune zone calde della terra si parlerà domani. Il convegno è una tappa fondamentale del mese di ottobre tradizionalmente dedicato alle missioni.
«E’ un momento forte di comunione, spiritualità e animazione che intende favorire la riscoperta dell’identità e vocazione missionaria di tutta la Chiesa e dei battezzati», dice don Luigi Gloazzo, direttore del Centro.

Durante il convegno, inoltre, si elaboreranno indicazioni di contenuto e di metodo per l’animazione, la formazione e la cooperazione missionaria.
Il programma della giornata prevede alle 8.30 l’accoglienza quindi alle 9 la preghiera e il saluto dell’arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo. Alle 9.30 l’inizio dei lavori è affidato a padre Tone Presern, argentino, docente di comunicazione alle università salesiane di Buenos Aires e di Roma, che tratterà il tema Noi lo annunciamo anche a voi, proponendo una esperienza di incontro con metodologia e linguaggi che attivano la partecipazione e il coinvolgimento.

Dopo il pranzo comunitario, nel pomeriggio alle 15 sono previste alcune testimonianze, anche di missionari rientrati in Friuli per un breve periodo di riposo come padre Livio Maggi e suor Flavia Frezza impegnati rispettivamente in Thailandia e Cile. Il convegno si chiude con la celebrazione dell’Eucarestia, alle 16.30, presieduta dal Vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Giulio Gherbezza.

All’incontro sono particolarmente invitati gli operatori pastorali delle parrocchie, animatori e gruppi missionari, sacerdoti e seminaristi, parenti e amici dei missionari nonché padrini e madrine di seminaristi e bambini sostenuti a distanza.
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dal Messaggero Veneto del 14/10/02

Sono 283 i missionari friulani sparsi nel mondo
Convegno diocesano con le testimonianze di religiosi che operano in Thailandia e Bolivia


Per tutta la vita, per tutti i popoli senza distinzione alcuna e per culture diverse dalla propria. Vivono così i 283 missionari dell’arcidiocesi di Udine l’impegno dell’evangelizzazione nei Paesi più poveri del mondo. In particolare, in Africa operano 42 missionari, 108 in America Centrale e del Sud, 24 in Asia, 103 in Europa, 4 in Medio Oriente e 3 in Oceania.

A darne testimonianza durante il convegno, dedicato alle missioni e svoltosi all’istituto salesiano Bearzi, sotto la guida di don Luigi Gloazzo, responsabile dell’Ufficio missionario diocesano, sono intervenuti padre Livio Maggi originario di Rivarotta di Teor e suor Flavia Frezza di Lestizza. Il primo vive da undici anni in Thailandia, la seconda opera, invece, da tre in Bolivia e in Cile.

E rappresentano un esempio concreto del lavoro di tanti missionari friulani che dedicano la propria vita agli altri. «Lavoro nella zona Nord della Thailandia – spiega padre Maggi – ai confini con il “triangolo d’oro” famoso, un tempo, per la produzione di oppio e, oggi, per il traffico di anfetamine. Qui si intreccia un bellissimo mosaico di popolazioni, purtroppo molto spesso si tratta di minoranze etniche sfruttate». Parla in particolare di quattro gruppi: gli Yao, gli Akkha, i Lahu e i Karian. «Per questi popoli ci adoperiamo affinchè abbiano una corretta scolarizzazione – illustra – e il riconoscimento dei diritti umani, cerchiamo di batterci contro lo sfruttamento sessuale e per l’inserimento dei ragazzi in società».

A portare avanti questo importante progetto, che coinvolge circa 35 comunità montane, sono solo in due, malgrado ciò padre Maggi si dimostra fiducioso «c’è un notevole movimento di conversione in atto». Accanto a lui, anche se impegnata dalla parte opposta del mondo, c’è suor Flavia che dà all’evangelizzazione un significato di profonda condivisione. «Quando sono arrivata in Bolivia e poi in Cile – indica – l’impatto per me è stato molto forte, ho trovato una situazione socio-politica che non mi aspettavo e una realtà in cui alle persone mancavano i biosgni primari.

Per cui mi sono chiesta: come faccio a portare l’annuncio di Dio se a questa gente manca tutto?». La risposta suor Flavia l’ha trovata nella quotidianità cercando di entrare nelle case e di condividere con le persone la loro vita. «Bisogna stare con la gente – propone – questo è il modo con cui i missionari usano evangelizzare; la fatica di entrare in un’altra cultura è più leggera se viviamo la quotidianità senza pensare a cosa si deve fare». I principali sforzi vanno a favore della promozione della donna «che in Sud America è isolata e spesso abbandonata dal marito – indica suor Flavia – ad accudire i figli ed è estremamente difficile visto che le occasioni di lavoro sono poche» e della salute «sono troppi i neonati che muoiono».

I missionari sparsi nel mondo si dividono anche a seconda della forania di appartenenza. Da quella di Ampezzo sono partiti 7 missionari, 10 dalla zona di Buia, 9 da Cividale, 25 dalle parrocchie che fanno capo al Codroipese; e ancora 12 da Fagagna, 17 da Gemona, 10 da Gorto, 4 da Latisana, 2 da Moggio, ben 31 da Mortegliano. E inoltre 8 dalla forania di Nimis, 17 da Palmanova, 18 da Porpetto, 13 da Rivignano, 6 da Rosazzo, 7 da San Pietro al Natsione, 10 da San Daniele del Friuli, altrettanti dalla zona pastorale di San Pietro e Paluzza, 10 dal Tarcentino, 5 da Tolmezzo, 19 da Tricescimo, 17 da Udine e 13 dalla forania di Variano.
Lara Pironio