dal Messaggero Veneto del 4/09/02

Messaggi fax, e-mail e lettere dal Sudamerica per poter ottenere la doppia cittadinanza

Valanga di domande dall’Argentina, la Curia cerca volontari per far fronte al lavoro

di PAOLO MOSANGHINI

Sono più di 500 gli italo-argentini o italo-venezuelani che hanno chiesto agli uffici della Curia di Udine il certificato di nascita dei nonni, oppure dei bisnonni o comunque degli antenati per dimostrare che le loro origini sono italiane.

Fax, lettere e e-mail arrivano ogni giorno agli uffici diocesani di via Treppo.
Se, infatti, risultano evidenti le radici friulane, il riconoscimento della cittadinanza italiana è sicuro; pertanto risulta più agevole ottenere, anche nei Paesi sudamericani, i vantaggi che la doppia cittadinanza può permettere.

Ma ricostruire le pratiche degli antenati risulta difficile per gli uffici diocesani, tanto che il vicecancelliere Gianfranco Zuliani lancia un appello ai volontari che intendono mettersi a disposizione per aiutare gli uffici nell’espletamento delle pratiche.

La doppia cittadinanza non comporta comunque automaticamente il rientro in Italia di cittadini sudamericani con origini friulane. «Sono una piccola parte quelli che vogliono tornare e comunque a loro consiglio di essere prudenti e di essere certi di avere sicurezze prima di affrontare questo cambiamento», spiega Zuliani.

Tutti si rivolgono alla Curia perché le parrocchie hanno svolto dal 1816 al 1871 le funzioni di ufficio di Stato di anagrafe per delegazione del Regno lombardo-veneto sia per la provincia di Udine sia per quella di Pordenone.

«In passato le richieste erano poche, nell’ordine di qualche decina l’anno, e in quel caso si riusciva a dare risposta a tutti anche in tempi abbastanza contenuti, ma ultimamente non riusciamo più a far fronte al lavoro, considerato che ormai siamo giunti a più di 500 domande, e ogni giorno continuano ad arrivare.
Per questo chiediamo il contributo di qualche volontario affinché metta parte del tempo libero a disposizione per recarsi all’Archivio di Stato oppure ai nostri archivi per la ricerca dei documenti necessari», spiega.

Infatti, in alcuni casi si è dovuto risalire addirittura alle liste di leva del richiedente per verificare il luogo di nascita e quindi poi proseguire con la ricostruzione anagrafica.
Il lavoro svolto dalla Curia è esclusivamente a titolo gratuito, tanto che gli uffici non accettano alcuna mediazione, «perché c’è anche chi specula sulla compilazione e la consegna di queste pratiche».

Sono richiesti soprattutto i certificati di nascita degli antenati per poter ottenere il doppio passaporto. «Il nostro lavoro non è soltanto un atto di carità, ma è un diritto di questi richiedenti vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana. Ribadisco, è un servizio che offriamo gratuitamente e che potrebbe essere concluso nel 95% dei casi se qualche volontario ci venisse incontro».

I certificati, una volta reperiti, vengono spediti a chi ne ha fatto richiesta, il quale a sua volta si rivolge ai consolati per ottenere il riconoscimento della doppia cittadinanza.