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(poesia in quartine a rime alternate)

Là dove svettano le Alpi Giulie,
ben vicino alla slava nazione
dove abbondano piccole guglie
una vista attira l’attenzione:

lassù il Santuario di Castelmonte,
al popol friulano così caro,
si erge su un’isolato monte
che per la fede è come un faro.

Non le mariane apparizioni
videro i suoi nobili natali,
ma alcune fedeli guarnigioni
che per proteggersi dai tanti mali

recaron i segni di devozione
dalla Chiesa-Madre ereditati:
da Aquileia con ammirazione,
e da oriente furon importati.

Già quel monte era bene protetto
dal glorioso Arcangelo Michele,
contro il paganesimo inetto
trionfò la salvezza d’Israele.

La postazione divenne castello
con torri e le mura difensive,
il loco apparve sempre più bello
decorato da icone votive.

I cividalesi si recavano
per impetrar sicura protezione
a Colei che molto veneravano
perchè le nutrivano affezione.

Molti eventi furono contrari
tra cui fulmini e gli incendi,
e gli attacchi non erano rari,
ma i devoti furono stupendi

nel ricostruire il bel santuario,
ponendovi una statua nuova:
li invitava a dir il rosario,
chè la fede era a dura prova.

Dopo invasioni ed aspre guerre
rinasceva più grande l’edificio,
venivan da molte vicine terre
l’anime che traevan beneficio.

Da Rovigo Padre Eleuterio,
all’inizi del Millenovecento,
si impegnò davvero sul serio
fondando il cappuccino convento.

Con gli altri suoi buoni confratelli,
e l’umiltà del beato Francesco
servì i pellegrini suoi fratelli
condividendo il povero desco.

Or continua la buona comunità
dei fedeli fratelli cappuccini
mantenendo la sua eredità
nel servizio ai tanti pellegrini.

Appar bruna e bella la Madonna
insieme al suo divin Bambino,
Incoronata è la Vergin Donna,
la implora ogni buon pellegrino.

Molte grazie Ella spesso concede
a coloro che le chiedon aiuto,
ma il dono più grande è la fede
che rende lo spirto più evoluto.

Pier Angelo Piai

 

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