“La poesia è come la preghiera: sembra inutile, mentre sostiene il mondo
infondendo sostanza, valore alla realtà” (dal diario di p. Albino Candido, monaco)

La peculiarità di questi poemetti didascalici consiste nella loro libera forma stilistica; nel linguaggio poetico utilizzato che richiama quello più arcaico e tiene conto anche degli elementi moderni; nella valorizzazione dell’ambiente, dell’aspetto monumentale ed architettonico e del periodo storico di riferimento; nelle osservazioni personali di carattere filosofico, culturale, antropologico e teologico; nell’esternazione del personale sentimento nostalgico per le località prese in considerazione.


Nota sulla metrica:

I versi di queste poesie sono tutti strutturati in “endecasillabi grammaticali”, ma per quanto riguarda l’aspetto letterario non sono esattamente degli endecasillabi.
Il più delle volte sono dei “denari” perchè non tengono conto delle leggi metriche della sinafele e diafele, non viene mai usata la dieresi a distanziare le vocali etc etc…
In pratica per comporre le poesie più liberamente non ho voluto rispettare le complesse leggi della metrica tradizionale , ma ho appositamente utilizzato uno stile personale che, da una parte richiama una forma di neo-classicismo stilistico e dall’altra si adegua ai liberi canoni della poesia moderna..

La particolare “forma” della mia poesia è tale perché ha lo scopo di rievocare l’antico per coniugarlo col moderno, proprio perché i paesi e le città che prendo in considerazione hanno una storia millenaria ed hanno lasciato in me un’eco profonda, perché lì sussistono frammenti della mia anima. Ho inteso “personalizzare” la mia vena poetica per cui l’antico viene rievocato tramite le quartine a rime alternate e gli endecasillabi. Questi sono volutamente e costantemente “grammaticali” (denari) per non lasciarmi imprigionare dallo stile accademico della metrica
classica.

METODO DI COMPOSIZIONE:

Desidererei esporre il mio metodo, che ritengo piuttosto arduo ed impegnativo:
Quando elaboro una poesia su un paese, una città od una località particolare che mi hanno lasciato un profondo segno interiore, innanzittutto mi informo in modo approfondito sulla sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi costumi, la sua economia ecc. Poi rifletto a lungo sui ricordi ed i sentimenti personali relativi ai luoghi di riferimento.
L’aspetto formale presenta sempre difficoltà tecnico-linguistiche inimmaginabili. Lo sforzo consiste nell’elaborare frasi che contengono tassativamente undici sillabe, collocate in quartine a rime alterne.
Molto spesso impiego molto tempo a riformulare una sola frase per fare in modo che termini con una rima appropriata, oppure per cambiare l’intera quartina, stando attento che abbia un senso compiuto. Con questo procedimento ho dovuto usare spesso elisioni e troncamenti arcaici per adattare le frasi. Abbondano anche l’uso di sinonimi ricercati che hanno il compito di evidenziare o rimarcare determinate situazioni locali o stati d’animo personali.
Le poesie, inoltre, hanno un’introduzione caratteristica ed una finale molto particolare che illumina spesso ciò che intendevo celebrare.

Pier Angelo Piai

 

COMMENTO INTRODUTTIVO DI MARCELLO DE STEFANO

“Friulani ritornate ad essere morigerati”.
Queste parole dette con tono accorato da Carlo Sgorlon sembrano implicitamente ripetute nell’ultima fatica letteraria di Pier Angelo Piai.
Questi, come ben noto, ha trattato tematiche auliche, nel registro del sociologico, del filosofico, del teologico, con un linguaggio adeguato alla profondità degli argomenti.
Oggi, come una scoperta per chi lo segue nella sua attività culturale letteraria, Pier Angelo Piai si presenta con delle composizioni poetiche assolutamente impensabili come sua possibile produzione letteraria perché legate al contingente storico ed attuale di un territorio: il Friuli. Ed ecco che qui si avverte, come un motore che è anche spiegazione di questo suo ultimo lavoro, la succitata frase di Carlo Sgorlon come eco a quanto ho premesso all’inizio.
L’abbandono del linguaggio e delle tematiche a cui ci aveva abituati con le precedenti sue opere, trova appunto spiegazione nell’urgenza profonda in lui della sua azione di quanto Carlo Sgorlon diceva e cioè il recupero della morigeratezza come caratteristica nel caso specifico, di un popolo che ha una sua storia ed una sua tradizione e che purtroppo ha spento molto del suo entusiasmo sotto la pressione mistificante di falsi valori propinati della cosiddetta civiltà occidentale.
Si guardi quindi a queste sue composizioni poetiche tenendo presente che sono nate sotto lo stimolo di un’urgenza che egli avverte come necessaria più che mai a fronte dello sfascio sociale e morale proprio del mondo d’oggi.
Si capisce quindi perché egli vada alla storia locale, abbandonando quindi l’universale che tanto lo hanno caratterizzato nelle sue opere precedenti. Un incontro pertanto con la memoria a mezzo della rigenerazione dei sentimenti oggi negati in nome di un macro creatore di un falso negativo, di cui Dubai ne è l’esempio.
Si leggano quindi queste opere tenendo presente l’urgenza di un messaggio costruttivo che è riapertura al fascino del cuore, parola oggi rimossa in nome di un razionalismo depersonalizzante, bugiardo e blasfemo.

(Marcello de Stefano)

L’ASPETTO FORMALE DELLA POESIA DI PIAI

Niente come l’arte è indicatrice della verità dei tempi. L’arte è una spinta dall’interno, non è un fatto mentale: la spinta dall’interno guida alla forma che diamo, non si programma prima. Gli endecasillabi grammaticali in quartine a rime alternate di Piai relativi al Friuli non sono parte di un discorso accademico, ma costituiscono un recupero dei valori che oggi sono purtroppo spesso traditi.
Piai ha riscoperto la realtà locale ed ha avuto l’esigenza di esprimere le cose che prima esistevano solo come 
conoscenza, ma non come fatto emotivo.
La sua è stata una necessità espressiva perché voleva richiamare un’epoca e l’ha richiamata benissimo attraverso l’endecasillabo di quel tipo. In esso c’è un richiamo dell’antico, non è un linguaggio che viene riconsegnato inamovibile come per l’arte bizantina.
È un’espressione che garantisce la verità poetica, perché non è accademica. Lì c’è l’autenticità. Se fosse stato il lavoro di un colto o di un esperto, sarebbe stato progettato cerebralmente prima, ma la vera
 poesia è spontaneità espressa in qualsiasi modo, anche oltre i canoni classici.

Dott. Marcello De Stefano

 

POEMETTI SUL FRIULI VENEZIA GIULIA
L’autore, Pier Angelo Piai, dedica come segno di gratitudine alcuni componimenti a Udine
(dove è nato e vissuto per 27 anni), Cividale (dove vive da trent’anni), Grado (che frequenta dall’infanzia), Castelmonte (come assiduo pellegrino), Miramare (da sempre affascinato), Buttrio (dove ha trascorso parte della sua adolescenza) Gorizia (che visita spesso), Corno di Rosazzo, Cormons, Campoformido e Manzano (località che frequenta sin da bambino), Gemona del Friuli, Aquileia, Premariacco e Rocca Bernarda, Moimacco, San Pietro al Natisone, Malborghetto

Perché doverosamente i friulani e i giuliani non dimentichino.

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IL MIO CUORE IN FRIULI9.docx


“A UDINE ANTICA” :

http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=280

(con video-lettura dell’attore Gianni Nistri)

“A CIVIDALE DEL FRIULI, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ”

http://mondocrea.it/itstories-279/

“A GRADO ANTICA

http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=285

AL SANTUARIO DI CASTELMONTE
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=291

A MIRAMARE DI TRIESTE
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=293

A GORIZIA
http://mondocrea.it/itstories-295/

A BUTTRIO E VILLA TOPPO FLORIO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=296

A CAMPOFORMIDO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=311

A CORNO DI ROSAZZO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=312

A Cormòns antica
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=314

A MANZANO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=315

A GEMONA DEL FRIULI
http://mondocrea.it/itstories-316/

AD AQUILEIA ANTICA
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=317

A PREMARIACCO E ROCCA BERNARDA
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=318

A MOIMACCO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=319

A SAN PIETRO AL NATISONE
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=320

A MALBORGHETTO
http://mondocrea.it/itstories-321/

 

 

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POEMETTI VARI:

A MONTE BERICO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=306

A FOGGIA ANTICA
http://mondocrea.it/itstories/story$num=290&sec=5

A MONTE SENARIO
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=308

Altri poemetti improntati sullo stesso stile:


L’ALBERO DELLA VITA
(in occasione dell’Expo 2015):
http://mondocrea.it/itstories-283/


IL GIARDINO DELLE ILLUSIONI

http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=288

AGLI ESODATI
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=289

LA VERGINE MARIA
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=292

LA FORZA DI PATRIK
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=297
ALLA REGINA DELLA PACE DI MEDJUGORJE
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=294

AL CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE DI CIVIDALE
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=298

A SANTA TERESINA DI LISIEUX
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=299

A SANT’ANTONIO DA PADOVA

http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=300


A SAN PADRE PIO
http://mondocrea.it/itstories-302/

 

A SAN FRANCESCO D’ASSISI

http://mondocrea.it/a-san-francesco/

 

IL PRODIGIO DEI PRODIGI

ALLA DOLCE MIA SPOSA LAURA

A GIORGIO, UN VERO COGNATO

https://www.mondocrea.it/a-giorgio-un-vero-cognato/

ANNA
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=304&sec=5

L’UNIVERSO E L’UOMO
https://www.mondocrea.it/luniverso-e-luomo/

ALFEO ROSSI, il buon papà
http://mondocrea.it/itstories/story$data=stories&num=329

Brevissimi componimenti poetici intitolati “REFOLI” :
http://mondocrea.it/itstories/story$num=204&sec=5

Altre poesie inedite si trovano in questa pagina web:  
http://mondocrea.it/itstories/story$num=102&sec=5

COMMENTI VARI:

Egregio signore, ho letto con attenzione e crescente interesse le sue poesie e credo non vi sia commento più sincero che l’aver ritenuto di pubblicare senza indugio, fra i poeti moderni (categoria Poesie di Pier Angelo Piai) le sue belle opere.
http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-pier-angelo-piai/index.html
L’occasione mi ha consentito anche di vedere con nuovo interesse ciò che non avevo visto durante una mia vecchia visita ad Udine e per questo ho ritenuto di corredare le sue poesie con immagini tratte dal web…

Complimenti ed auguri vivissimi.
Renato Forlani

10 maggio 2015

Grazie per l’invio e complimenti per le sue prove letterarie.
Inoltro la sua mail alle colleghe catalogatrici perché si possa accedere ai due testi anche attraverso il catalogo on line.
Cordiali saluti

Romano Vecchiet
Dirigente del Servizio Integrato Musei e Biblioteche
Bibliotecario. Professione disciplinata dalla Legge n. 4/2013;
iscritto all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2014/16
54

24 maggio 2015

Caro Pier Angelo, mi complimento per i tre poemetti che in modo immediato ed efficace possono essere un contributo alla memoria di un popolo in tempi di memoria labile. A presto e. oggi festa di Pentecoste, affido Lei e Sua moglie allo Spirito Santo.
+ Andrea Bruno (Arcivescovo della diocesi di Udine)

31 maggio 2015

‪Il Sestante Ass-Culturale‬ (su Miramare): Complimenti, davvero molto bella!

3 giugno 2015

Egregio Signor Piai,
grazie infinite per la splendida e commovente poesia che ha voluto dedicare a Gorizia.
Mi complimento con Lei per le difficoltà metriche che ha saputo abilmente affrontare e per i tanti richiami alla storia locale che ha inserito nel testo.
RingraziandoLa ancora per le Sue belle parole e augurandoLe tante importanti soddisfazioni, Le porgo i miei più cordiali saluti.

IL SINDACO  DI GORIZIA
Ettore Romoli

giugno 2015

Preg.mo sig.
Pier Angelo Piai

La ringrazio per aver inviato i tre poemetti dedicati a Grado, Udine e Cividale che denotano il suo amore per le città e i luoghi descritti e la sua conoscenza delle vicende storiche e delle peculiarità che le caratterizzano. E’ certamente singolare e interessante aver scelto la forma poetica e le quartine composte in maniera impeccabile riescono a riassumere puntualmente secoli di  storia.
Nel complimentarmi per l’intensa attività editoriale invio cordiali saluti.

Assessore all’Istruzione e alla Cultura di Grado
Elisa Polo

4 maggio 2015

Egregio Sig. Piai,

La ringrazio molto della poesia che mi ha inviato. Ovviamente non mi può fare che un gran piacere e, appena possibile la farò leggere anche al Sindaco.

Cordiali saluti

Arianna Floreanini, Assessore alla cultura di Buttrio

Sul poemetto “A Miramare”

16 giugno 2015

Grazie, molto bello!
Cordiali saluti.

IL SINDACO DI TRIESTE
Roberto Cosolini

A proposito dei poemetti di Pier Angelo Piai su Udine, Cividale, Grado, Castelmonte, Buttrio, Gorizia, Miramare

Il mondo d’oggi è pieno di voci critiche, quasi senza speranza, protese a illustrare i prodromi di un futuro che non avrà futuro, è un insieme di lamenti, di critiche che purtroppo trovano il supporto di verità nel molto del comportamento immorale che oggi è vissuto dalla generalità dell’umanità.
Leggere i giornali, seguire i telegiornali e i servizi specializzati concernenti comportamenti degli uomini d’oggi, fino a quelli versati nella politica, e constatare come la corruzione sia divenuta quasi un habitus dell’uomo d’oggi, conduce indiscutibilmente ad una visione critico-negativa del reale, e pare che non abbia la possibilità di uno sbocco di vero rovesciamento situazionale.

Però ecco che all’improvviso una persona, senza scopo pratico, senza un fine di natura egoistica, fa apparire in questa mancanza di ossigeno quel tocco vitale che aiuta nuovamente a poter credere che c’è anche una pagina costruttiva per il mondo.

E questo magari con la creazione di opere letterarie del tutto inattese, perché frutto di un lavoro nato solo per un’esigenza intima profonda e protesa a risottolineare le bellezze di una storia costruttiva per l’uomo. Tanto più è fascinoso questo comportamento improvviso perché del tutto inatteso, in quanto il suo autore ha sempre trattato opere di respiro teologico-filosofico e capaci di meravigliarci quando  ci accorgiamo che opera sua sono anche i lavori di perimetri molto circoscritti che non hanno più il background dell’aulico linguaggio filosofico, ma che anzi si esprime nella semplicità significativa del verso poetico. Ma a questa novità costruttiva se ne aggiunge un’altra: quella di trattare della contingenza del territorio in cui è nato e cresciuto e continua a vivere, ben diverso da quell’universale di linguaggio e di pensiero che ha caratterizzato costantemente in precedenza la sua attività di scrittore-pensatore.

Ed è una lezione che viene data ai friulani oggi così disattesa e per la quale si sono battuti nel tempo uomini convinti del valore esistente del Friuli quale minoranza linguistica, con una sua storia di cui Pier Paolo Pasolini diceva “Verrà ben il giorno in cui il Friuli si accorgerà di avere una storia, un passato, una tradizione”.

È interessante vedere che le caratteristiche dei luoghi in cui l’autore, Pier Angelo Piai, ha avuto momenti di vita, vengono ricordati ora con una verso endecasillabo in rima alternata, un afflato poetico che dimostra l’esistenza di un sentimento profondo per Udine, Cividale, Grado, Castelmonte, Buttrio,Gorizia, Miramare, diventando così lezione di richiamo all’amore per la propria terra, che oggi è impallidito a livello universale, essendo in primo piano non il battito del cuore ma quello del successo e della ricchezza.

Ora il tutto si fa richiamo ad uno stimolo di ripensamento serio a fronte della propria attività quotidiana così distratta di fronte ai valori che l’amore per la terra nativa implicitamente consegn
a agli uomini che vivono nei territori che han visto lo svolgersi delle loro vite.

Il lavoro di Pier Angelo Piai, dei suoi sette poemetti dai titoli già sopra ricordati perché richiamanti i nomi dei luoghi in cui si è dipanata la storia di questo popolo friulano che ha tanto lottato per affermare i valori della sua eticità, si fa critica a quell’atteggiamento, molto di moda, che riduce il Friuli a cartolina, nel cui richiamo si giustificano opere cinematografiche realizzate o in via di realizzazione con l’errato nome di opere friulane perché idonee invece a mantenere in piedi un sistema, quello che non si pone contro il male che opprime l’uomo d’oggi e con cui abbiamo iniziato la scrittura di queste righe.

Son doverosi gli approfondimenti storici e umani, dice in fondo Piai con il suo inatteso lavoro di poeta, e quindi boccia tutto ciò che in superficie tratta quello che invece dovrebbe essere considerato nella storia di un popolo che è cresciuto in dignità attraverso la sofferenza  – si pensi alla storica emigrazione e alle scorrerie di guerra che tanto hanno pesato sulla gente friulana facendola essere quell’insieme di persone capaci di credere nella bellezza dei valori e di vivere in conseguenza nella loro partecipata condivisione-.
Lo dimostra il fatto del terremoto del ’76 che ha visto da varie parti del mondo levarsi mani in aiuto alla gente colpita dal dramma del sisma.

A questo pensiero così sano, a cui Piai approda per un’intima spinta interiore, per una esigenza profonda che lo fa essere anche poeta, e curare il particolare al posto del solito da lui trattato universale, si fa lezione per tutti coloro che mentre prima si professavano seguaci della battaglia pro-Friuli, oggi invece al suo posto, purtroppo condividendolo, accolgono il principio della negatività come asfissiante conclusione del fare dell’uomo.

A tutto ciò risponde in chiave opposta Pier Angelo Piai, il quale, col suo imprevisto gesto pro-Friuli, si pone come stimolo per la continuazione di quella costruttività che tanto ha caratterizzato costantemente nel tempo la vita della gente friulana riaprendosi alla speranza.

I poemetti di Pier Angelo, in conclusione, con il loro richiamo ben preciso della storia di un popolo, si pongono come discorso critico e in antitesi – controcorrente – di quell’asfissiante e negativo pensiero che tanto anche serpeggia, con tradimento, nella terra friulana.

dott. Marcello De Stefano, regista

3 luglio 2015

Ho inoltrato la tua splendida poesia al direttore del bollettino, nell’eventualità che la pubblichi ti informerà. Auguri a te
p. Giuseppe Zaupa
Rettore del Santuario di Monte Berico

Carissimo Pier Angelo,
la ringraziamo per averci inviato la sua bellissima poesia…
La Redazione del Bollettino di Monte Berico

15 luglio 2015

Caro Pierangelo
Anch’io ricevo la tua memore e grata poesia con storia devozione affetti intorno alla Madonna di Monteberico.
L’ho letta ai fratelli della comunità, esposta in bacheca.
Alcuni fratelli ti conoscono proprio come fratello in santuario quassù.
Lo stile neoclassico consiglierebbe lettura e recitazione ritmando i passi sul cursus della metrica per dire il gusto del declamare tuttavia questa degustazione per noi è pressoché proibitiva perché -detto non senza un briciolo di facezia- la zoppia dei più intralcerebbe l’ondulosa armonia dei versi.
Ci associamo di sicuro ai pensieri oranti.
Buon proseguimento anche in imprese di poesia come pure nel laboratorio telematico -per me ‘selva oscura’-
Ho il CD del tuo reportage sulla madonna di Porzus: bello completo didattico
mandi

Luigi m. De Candido