Il Verbo si è fatto carne”

“A quanti l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio…da Dio sono generati.(Gv.1,12)

L’incarnazione non è un evento scontato

“AccoglierLo” è l’estremo atto di fiducia che ogni uomo può fare nei confronti di Gesù Cristo.
Cosa significa? In fondo Egli chiede coraggio, fiducia, generosità, comprensione e abbandono a ciascuno di noi. Purtroppo siamo così impastati di materia che ci è molto difficile accoglierlo come dovremmo. Non per niente la sua venuta è preceduta da Giovanni Battista, voce di uno che grida dal deserto. Per noi è Il deserto interiore, naturalmente. Deserto in cui svaniscono pregiudizi e si affievoliscono i legami terreni che ottenebrano la mente e lo spirito.

AccoglierLo significa prima di tutto preparazione nella fede. La fede dipende dalla nostra volontà. Chi vuole credere, riceve la fede. Nessuno può farsi sostituire nel compiere l’atto di volontà che introduce la fede nella propria anima (Sr. Maria della Trinità – Colloquio interiore n.204)
Dio che si fa uomo è la cosa più incredibile che ognuno di noi possa immaginare, per questo richiede molta fede.
L’Incarnazione è sempre stato uno dei misteri più duri da accettare. Non per niente interi movimenti religiosi del mondo si dissociano di fronte a una simile assurdità, che pare vada contro ogni logica umana.

Ma la logica di chi ha fede non risiede esclusivamente nella mente : è piuttosto una logica del cuore, un paradosso che il cristianesimo ha sempre conservato e custodito gelosamente nel suo dogma plurisecolare. Per questo si può affermare che il cristianesimo è molto più di una semplice religione ritualistica e gerarchizzata. E’ un dato di fatto: Dio che si fa uno di noi per risvegliare in noi la coscienza della nostra dignità di figli di Dio. Nel momento stesso che ne prendiamo coscienza Egli è già nato in noi e ci fa crescere fino alla pienezza.
Ma chiede di essere accolto nell’abbandono, nella fiducia a prima vista più irrazionale.

Il cristianesimo non è facile. Trova, sì, adesioni di massa (specie nella notte di Natale), ma richiede
ad ogni persona l’impegno dell’accoglienza in ogni attimo della vita terrena, soprattutto quando tutto sembra così oscuro, opaco, privo di senso o gelido come una notte invernale.

Pier Angelo Piai