René Freund, uno scrittore austriaco d’impegno e non di evasione, riceve una borsa di studio di 1000 euro al mese dal comune di Vienna.

L’assessore alla cultura di quella città afferma che il comune non solo sostiene associazioni culturali, ma anche singoli artisti (scrittori, pittori e musicisti giudicati meritevoli e promettenti da una apposita Commissione)

Lo stanziamento annuo del comune di Vienna è di 200 milioni di euro: negli ultimi cinque anni i fondi destinati alla cultura sono stati aumentati di un quarto. Una cosa simile succede anche in Germania e in alcuni paesi del nord Europa.

Personalmente penso sia un’iniziativa da non sottovalutare , perché si sa che pochissimi autori riescono a vivere delle loro opere letterarie.

L’Italia, durante il Rinascimento era la terra dei mecenati, coloro che pruomovevano davvero la cultura in tutte le sue espressioni, e di questo ne ha beneficiato tutto il mondo.

Il Neo-Rinascimento, questa volta, però, parte dal Nord.

La nostra vecchia e gloriosa Italia, attualmente, è lontana mille miglia da una simile mentalità: si pensa al profitto immediato, mentre la vera cultura, quella impegnata e non accademica, è diventata la cenerentola, con la scusa che bisogna far quadrare i bilanci pubblici e che ci sono tante altre emergenze sociali e di solidarietà.

Mi vengono in mente alcuni miei amici e conoscenti artisti veramente validi che devono compiere salti mortali per ottenere qualche misero contributo dalle strutture pubbliche.

Ma se un popolo è privato della sensibilità culturale, rischia di impoverire sotto tutti i punti di vista, anche nella propria identità. �

Pier Angelo Piai