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(suggerita da Gesù a Sr. Maria della Trinità da “Colloquio interiore” ultime pagine).

PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte

Tu pure, anche tu sei condannata a morte, ma ne ignori il momento. Dover morire: ecco la grande realtà. Le ombre svaniranno: non rimarrà che quello che è. Impara da me come prepararti alla morte e come morire. Pater, Ave, Gloria.

SECONDA STAZIONE: Gesù è caricato della Croce.

Benché sfinito dalla flagellazione e dalle sofferenze della notte, presi la mia croce con amore e con gioia. E per quest’ora che io sono venuto. Io non pensavo a me, pensavo alla Redenzione.
Ogni croce che ti sarà data, ricevila con amore e gioia: non pensar a te; pensa all’opera della Redenzione. Pater, Ave, Gloria

TERZA STAZIONE: Gesù cade per la prima volta.

Non avevo fatto un lungo cammino e già ero caduto.
Non meravigliarti quando cadi: ma, come ho fatto io, rialzati. Pater, Ave, Gloria

QUARTA STAZIONE: Gesù incontra la sua Santa Madre.

Ero irriconoscibile, non avevo più l’aspetto di un uomo.
Ella mi vide, mi riconobbe: oh, Ella ha condiviso la mia Passione. Eppure vi ha perdonato, non solo, ma vi ama come nessuna mamma ha mai amato il suo bambino. Ella non cessa di vegliare su voi, di proteggervi, d’intercedere per voi dal giorno in cui siete nati. Materna e silenziosa, tutta nascosta, non desidera neppure che la ringraziate, ma desidera che ringraziate Dio.
Indirizza a Lei tutte le tue suppliche: la sua preghiera è irresistibile nel cuore del Signore. Per ringraziarla, cerca di imitarla. Pater, Ave, Gloria

QUINTA STAZIONE: Gesù riceve l’aiuto di Simone Cireneo.

Lo vedi, ho voluto che l’umanità, nella persona dei Cireneo, partecipasse in una certa misura alla propria redenzione. Così avviene sempre. Quelli che se ne astengono, quelli che rifiutano di obbedire ai comandamenti di Dio bisogna che li guadagnate a voi.
Se voi portate i pesi gli uni degli altri, e fate agli altri quanto vorreste che gli altri facessero a voi, essi desidereranno di essere della vostra famiglia; essi ne accetteranno le obbligazioni; dopo, quando avranno compreso, ameranno queste obbligazioni e la loro generosità donerà di più ancora. Molti sono della mia famiglia senza saperlo, poiché è dalle azioni e dalle intenzioni che io riconosco i miei. Pater, Ave, Gloria

SESTA STAZIONE: Veronica asciuga il volto di Gesù.

Lo vedi? per un gesto d’umana bontà: ricompensa divina. E’ sempre così. Quello che mi ha confortato in questo terribile cammino della croce, non è solamente il suo gesto e la dolcezza dei suo velo, è che io l’abbia potuta ricompensare. E’ mia gioia donare. Le mie grazie sono senza fine.
Aspetto le occasioni per potervele manifestare; le occasioni in cui mi offrite un cuore atto a riceverle. Io le attendo e le cerco… Oh, sì, io me ne sto alla porta e picchio.

Pater, Ave, Gloria

SETTIMA STAZIONE: Gesù cade una seconda volta sotto la Croce.

Avrei dovuto morire qui perché la mia spossatezza aveva raggiunto i limiti estremi. Ma tutto non era compiuto, ho pensato alle anime e il mio amore mi ha dato la forza per rialzarmi. Quando voi non ne potete più per le fatiche e per le pene, domandate l’amore; esso non viene mai rifiutato a chi lo chiede. Pater, Ave, Gloria

OTTAVA STAZIONE: Gesù consola le donne di Gerusalemme.

Lo vedi, per parlare alle donne che piangono, io sono di nuovo in piedi. Si dimenticano le proprie sofferenze quando si pensa a quelle degli altri. Bisogna pregare per gli altri più che per se stessi, pregare per le grandi intenzioni della Chiesa: la salvezza delle anime, il trionfo delle verità della Fede, le Missioni per i Sacerdoti, per l’unità visibile della mia Chiesa per la guarigione delle ferite da cui la mia Chiesa è colpita nella sua vita umana; queste ferite indeboliscono la sua azione, gettano come un velo sulla sua luce, la luce delle mie parole. Bisogna chiedere a Dio i suoi doni divini: la fede, la fedeltà che è la carità in azione, la corrispondenza alle sue grazie che è il frutto della speranza. Pater, Ave, Gloria

NONA STAZIONE: Gesù cade per la terza volta sotto la Croce.

Eccomi ancora una volta in terra, sfinito. Fermarmi qui? La morte sarebbe stata sì dolce cosa. Ah, ho sofferto ben al di là di quello che era necessario per il riscatto del genere umano.
Questo sovrappiù di sofferenze era però necessario per tante anime che rischiano di perdere nella tiepidezza e nella compiacenza di sé i valori che sono stati ad esse affidati e di perdersi. Mia cara figliola, hai compreso? Nessuna sofferenza è perduta nella vita dell’amore. Sii generosa. Non lo sarai mai troppo. Non lo sarai mai abbastanza. Pater, Ave, Gloria

DECIMA STAZIONE: Gesù è spogliato delle sue vesti.

Lo vedi, io ho tutto dato, non ho riservato nessun ricordo per mia Madre, neppure la mia tunica. I miei doni sono di un’altra specie. Lasciati spogliare; delle cose materiali innanzi tutto, poi dei tuoi diritti, delle tue forze, dei tuoi pensieri. E’ a Dio che donerai. Alla vostra morte non vi resterà che quanto avrete a Lui donato. Pater, Ave, Gloria

UNDICESIMA STAZIONE: Gesù inchiodato in Croce.

Per me i chiodi di ferro acuminato, la croce di duro legno che conficcava nella mia testa la corona di spine… Per te i chiodi sono i tuoi voti; ma essi non ti fissano a una croce, ti fissano nel mio cuore affinché nulla ti separi da me, nel mio cuore che ti ama e che ti attende da tanto tempo.
Vedi come la tua sorte è invidiabile. Dove andresti tu senza i tuoi voti? Amali per viverli con la perfezione che l’amore ispira. Quello di vittima non cambia nulla agli altri. Esso ti unisce a me più strettamente, a me, l’Agnello immolato, la Vittima. Sforzati di vivere come io ho vissuto. I ho scelto l’ultimo posto. Sei veramente la serva delle tue Sorelle? Hai tu ogni giorno qualche immolazione da offrirmi? Pater, Ave, Gloria

DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore sulla Croce.

Tu lo vedi, io ho perdonato, ho dato tutto, tutto quello che avevo; inoltre vi ho donato il mio corpo, il mio sangue. Avevo ancora, mentre ero sulla croce, la mia Mamma. Quelli che voi amate non bisogna che li amiate per voi stessi, ma per donarli sicché altri ricevano l’amore di cui voi avete beneficiato. Bisogna amare per il Signore sicché l’amore si diffonda e Dio sia così conosciuto e amato. Tu non comprenderai che in cielo quanto devi a quelli che ti hanno amata. Non tenerli per te, donali…

Bisogna donare il meglio del proprio cuore e il meglio del proprio pensiero. Se conservi per te stessa i tuoi pensieri essi rimarranno sterili; se tu li doni il Signore li potrà utilizzare a suo piacimento. Che te ne deve importare? Getta come i grani che il vento disperde ai quattro angoli dei cielo il meglio dei tuoi pensieri, il tuo amore e tutto quello che puoi donare, e lascia a Dio la cura di usufruirne come meglio gli piacerà: la prodigalità mi onora.

Vi ho dato la mia Mamma; ho gridato il mio abbandono da parte di Dio perché le anime prese dall’angoscia della morte fossero riconfortate dal pensiero che lo vi sono passato prima di loro e per loro. Ho gridato la mia sete di anime. Essa permane. La condividi tu? Chi vuole essere mia sposa deve sposare i miei desideri.

Tutto è compiuto. E tu sei fedele alla Regola? A quan
to la tua Superiora e il tuo padre Spirituale ti dicono? E a quanto io ti dico? Compiere tutto, sì, costi quello che costi.
Ho rimesso il mio spirito nelle mani del Padre mio.
E’ così che bisogna morire. Ed è così che tu farai ben presto. Pater, Ave, Gloria

TREDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto tra le braccia della Madre sua.

Lo vedi, come quando Io ero piccolo, eccomi ancora tutto intero tra le sue braccia. Ella ha condiviso la mia Passione. Ed ora che mi porta tra le sue braccia, porta tutti i meriti della mia Passione che Io le dono. Ella ne può disporre secondo il suo cuore di Madre: è la Mediatrice di tutte le grazie.
Abbandona così tutta la tua vita, i tuoi lavori, i tuoi desideri, il tuo cuore tutto intero perché Ella vi metta qualche cosa del suo, le tue preghiere perché le renda irresistibili unendovi la sua. Pater, Ave, Gloria

QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto nel sepolcro.

E’ il vostro cuore il sepolcro donde Io desidero risuscitare: non lasciatemi solo. Pater, Ave, Gloria