Preghiera del sofferente

Ti offro questo mio corpo stanco e dolorante, o mio Signore.

Ogni più piccolo disagio della mia vita. I momenti di noia, di angoscia, di paura, di disorientamento, di smarrimento, di scetticismo, di viltà, di pigrizia, di inazione, di tedio, di sconforto.

Raccogli, o Padre ogni istante della mia vita, anche quello che ai miei occhi ed a quelli degli altri possano sembrare i più inutili .

Raccogli ogni lacrima esteriore ed interiore. Tu lo vedi che sono un fascio di contraddizioni. Tu lo sai, perché mi conosci a fondo, ma aspetti da me sempre un puro atto di gratuità. Lo aspetti con pazienza. E quando scorgi un barlume di purezza nel mio dono io lo so che gioisci e che ti stupisci.

Lo so che hai creato l’uomo per un fine che solo Tu conosci. Sono sicuro che tu sei ancora più vicino ad ogni cuore affranto dal peso della sua croce.

Sono convinto che non disprezzi alcun piccolo gesto d’amore nei tuoi confronti e nei confronti dei fratelli. Maria esclamava :” l’anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”.

Anche tu, nella tua infinita umiltà, sai magnificare ogni anima, valorizzandone ogni piccolo gesto di gratuità ed esulti di gioia ogni volta che ci pentiamo e ci rivolgiamo a Te.

Sì, io credo a questa tua inimmaginabile umiltà, o mio Signore Padre, Fratello, Energia purissima.

Noi ti contempliamo imperfettamente, ma tu contempli quel po’ di buono che c’é in noi in maniera perfetta.E so che sei contento della tua Creazione, perché ogni uomo che vive in Te ti glorifica.

Tu non tieni conto dei suoi difetti e delle sue numerose imperfezioni: le conosci tutte le nostre ingratitudini! Le conoscevi dall’eternità e le hai espiate tutte per noi durante la tua faticosa vita terrena e soprattutto nella tua dolorosissima passione e morte sul Calvario.

Ispira in me e in tutti i miei fratelli sentimenti di contrizione per essere così ingrati nei tuoi confronti, ma aiutaci a non disperare e a credere che la tua magnanimità supera ogni nostra più grande miseria.

Tu non ci hai creati per il gusto di vederci cadere nella rovina, lontano da te. Ti ci hai creati e salvati per donarci la felicità di condividere la tua divinità. Ci doni la capacità di donare per poter partecipare dell’amore trinitario.

Non ci turbi la nostra estrema fragilità, ma ci consoli il fatto che la nostra miseria attira la tua misericordia.
Che tu venga glorificato da ogni tua creatura.

Non capisco, mio Signore, perché tu abbia permesso che la nostra vita trascorri in questa valle di lacrime, ma donami la fede, la speranza e la carità affinché io creda, “in spes contra spes” ,che tutto concorre al bene di chi ti ama.

Permettendo questa estrema fragilità, tu ci hai dato la possibilità di amarti in modo particolare, per cui gli stessi angeli si meravigliano dell’immensa fatica che facciamo per scegliere quel po’ di bene che scaturisce dalla nostra anima inondata dalla tua grazia.

Ma forse il segreto di tutto questo incredibile dramma, si racchiude nella frase che Tu stesso hai pronunciato: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. (Lc.12,32)”