Pradamano, 13 gennaio 2003.

E’ IN AUMENTO LO STARNAZZO SULLE PENSIONI.

Starnazzano le oche nei cortili per avvisare in caso di pericolo, proprio come nella leggenda delle eroiche oche del Campidoglio che salvarono i Romani dall’aggressione dei Galli.

Oggi, invece molte oche, questi animali da cortile, vengono chiuse in gabbia e tenute al buio, somministrando loro una grande quantità di cibo, impedendo di muoversi e quasi di respirare per farle ingrassare rapidamente e per utilizzare il loro fegato, fortemente ingrossato, come gustosissimo patè.

Nel nostro Paese s’ode un analogo starnazzo, diffuso ad arte, per continuare a gestire vecchie divisioni e antichi privilegi di parte. Sentiamo, da un lato le grida molto forti, simile al suono della tromba dello Stato con i vari Governi di turno, dall’altro l’INPS con il sindacato che emette un sibilo, quando è aggredito, simile a quello della serpe, e nel mezzo, le Imprese con le loro diverse Associazioni che alternano note brevi, ma più continue e persistenti.

La realtà è lì. Ora rimane, dopo i vari “regali politici”, gli scivoli “da mille e una notte” fatti nel passato, la paura psicologica che spinge le persone verso la quiescenza, finalmente dopo questa “odissea pensione” l’approdo al lido dell’Ue.

Adesso lo starnazzo diventerà esplosivo e prolungato. In Italia diventerà necessario impostare qualità e fare chiarezza. Bisognerà fornire dati reali a tutti i pensionati e lavoratori e chiarire l’aspetto gestionale dividendo l’Assistenza dalla Previdenza ; questo per poter programmare e prendere delle decisioni economicamente responsabili che tutelino chi ha realmente versato i contributi.

Stiamo ben attenti che nel nostro Paese si dice “sei stupido come un oca” per indicare il colmo della stupidità di una persona e che il nostro fegato non diventi un gustoso patè.

Eugenio Di Barbora

Pradamano