dal Messaggero Veneto del 05/02/2002

Oggi, alle 18, incontro in sala Aiace, domani (nel decimo anniversario) celebrazione alle Grazie
Turoldo, riflessione a 5 voci


Un progetto per l’uomo. Intorno a questo tema, foriero di riflessioni importanti e urgenti, anche alla luce degli eventi frenetici che segnano profondamente il nostro tempo, si confronteranno oggi, alle 18, nella sala Ajace di Udine, nel ricordo di Padre David Maria Turoldo, grandi personalità del giornalismo, della Chiesa e della cultura italiana: a Udine arriveranno il poeta Andrea Zanzotto, il cardinale Silvano Piovanelli, il presidente dell’Associazione partigiani d’Italia Aldo Aniasi, il giornalista Ettore Masina e il rettore della Comunità di Sant’Egidio di Roma Matteo Zuppi, chiamati a un confronto impegnativo su quella necessità di «rinnovare e riunire passione e partecipazione», sottolineata anche da Paolo Maurensig, presidente del Forum di Aquileia, che promuove il progetto David Maria Turoldo. Una voce dal Friuli, in sinergia con la Regione, con il sostegno del Comune e della Provincia di Udine e della Fondazione Crup, in collaborazione inoltre con l’associazione Padre David Maria Turoldo, il Teatro club di Udine, il Centro espressioni cinematografiche, Cinemazero e la Cineteca del Friuli.

Dopo le iniziative proposte nel mese di dicembre, in occasione della prima parte del progetto, gli appuntamenti organizzati a Udine per il decennale della scomparsa di Padre Turoldo – che ricorre domani – culmineranno con gli eventi in calendario proprio questi giorni. All’incontro di oggi farà seguito, proprio domani, alle 19, nella basilica delle Grazie di Udine – luogo caro a Turoldo, che negli anni della giovinezza amava frequentarlo con la madre – una celebrazione presieduta da monsignor Alfredo Battisti, arcivescovo emerito di Udine, con l’intervento della Cappella civica di Trieste.

Slitta invece al 22 marzo l’incontro inizialmente previsto sempre per domani, alle 20.45, in sala Ajace, con il giornalista Sergio Zavoli e il vescovo di Vicenza monsignor Pietro Nonis, intorno al tema Il cristiano Turoldo: l’improvvisa indisposizione influenzale di Zavoli ha costretto gli organizzatori a rimandare questa importante riflessione. Già a partire dai prossimi giorni e fino al 22 marzo, comunque, il progetto dedicato a Turoldo si arricchirà – al di là degli eventi già programmati – di nuove proposte, articolandosi in serate di letture e poesia che, come nella prima fase di dicembre, toccheranno capillarmente il Friuli di Padre Turoldo e l’intera regione (quanto prima sarà diffuso il calendario degli appuntamenti di poesia).

E intanto resta fissato per venerdì, alle 21, nella chiesa di San Pietro Martire, l’atteso concerto in memoria di David Maria Turoldo, protagonista l’Orchestra sinfonica di Stato della Radio bulgara, impegnata in un emozionante omaggio musicale al sacerdote friulano.
Lunedì 4 marzo, infine, alle 10, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, è in programma l’incontro, condotto dal giornalista Giorgio Lago, con i giovani e giovanissimi friulani, organizzato dalla Consulta provinciale degli studenti, coordinati dal professor Dino Del Ponte. Alle 12, sempre al Giovanni da Udine, è prevista la presentazione delle pubblicazioni realizzate in memoria di Padre Turoldo; infine, alle 20.30, la proiezione in anteprima assoluta della storica e indimenticabile pellicola – appena restaurata – Gli ultimi, a cura del Centro espressioni cinematografiche, di Cinemazero, della Cineteca del Friuli e della Fondazione Crup.
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In ricordo di David prete della Resistenza


di ALDO ANIASI *
Sono numerosi i testimoni e le personalità che ricordano Padre Turoldo come un protagonista degli anni della Resistenza, un personaggio capace di vivere in modo attivo la sua clandestinità; tuttavia, nei dizionari della Resistenza, così come nell’Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza, ma anche nelle pubblicazioni e negli archivi degli Istituti storici, mancano completamente, al riguardo, documentazioni e riferimenti preciso.
Uno storico che stimo per la sua preparazione, cultore della vicende Resistenziali, teneva a sottolineare, in uno scritto a me inviato: «Incredibile a dirsi, non c’è ricostruzione editata di ampio respiro della biografia di Padre Turoldo, per la sua attività nella lotta di Liberazione nazionale e per il contributo notevole che ha offerto nella ricostruzione morale e materiale alla nostra Nazione. Una lacuna nella storia del pensiero democratico e antifascista di impronta cattolica alla quale bisognerebbe pensare di porre rimedio».

Di Padre Turoldo, innanzitutto, va sottolineata la statura di antifascista. Anna e Beppe Rocco, suoi amici affettuosi e fraterni, ricordano gli incontri nel 1942 con i loro compagni studenti, in una casa diroccata a metà di via Torino, a Milano. Turoldo, va detto, scelse la via della Resistenza ben prima dell’8 settembre, cioè subito dopo la caduta del fascismo.

Testimoni affermano che sotto la cupola della chiesa di San Carlo tenevano nascoste le armi. D’altra parte, stretti erano i rapporti con i partigiani delle Fiamme verdi del Bresciano e con Teresio Olivelli, l’autore della preghiera del «ribelle per amore», che poi fu incarcerato, torturato e morì nel lager di Hersbruch. E con il confratello Padre Camillo De Piaz Turolo non solo redigeva L’Uomo, il giornale clandestino che veniva diffuso in migliaia di copie in diverse città del Nord Italia, ma aveva anche creato un vero movimento di Resistenza nella famosa Corsia dei Servi. Padre Camillo stesso citava la chiesa di San Carlo come «la trincea della Resistenza, il punto di partenza di tante nostre imprese». A quel giornale sono debitori i giovani democratici cattolici che impararono ad amare la libertà e che per questo ebbero un ruolo importante nel consolidamento delle libere istituzioni democratiche.

Come uomo della Resistenza, Padre Turoldo privilegiò sempre una scelta unitaria: scelse, cioè, di intrattenere rapporti con comunisti, socialisti, azionisti, e gli capitava di incontrare personaggi come Eugenio Curiel, Rossana Rossanda, e con il fronte della gioventù ed altri dirigenti della sinistra. Turoldo aveva scelto con convinzione la politica del Cln (Comitato di liberazione nazionale) e lo spirito unitario della Resistenza: per questo incontrava spesso nel refettorio del convento i rappresentanti del Cln, fra i quali Marazza e Romano De Gasperi, risolvendosi a discutere con loro i problemi pratici della guerra di Liberazione.
David Maria Turoldo seppe coinvolgere nella lotta clandestina anche i docenti che aveva incontrato sulla sua strada negli anni dell’Università: primo fra tutti il suo maestro Mario Apollonio, oltre ad Angelo Romanò, che usciva dal suo nascondiglio per incontrarlo nel cortile della chiesa di San Carlo.

Gli anni del dopo Liberazione sono importanti altrettanto come quelli della clandestinità, ma pur grande il coraggio civile di andare contro corrente, contro il potere civile, politico, ecclesiastico. Merita di essere ricordato quanto lasciò scritto poco prima di morire «Beato colui che sa resistere».
* presidente dell’Associazione nazionale partigiani
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