Video elaborato su un testo di don Pietro Lepre

“Gesù chiamò a sè un bambino, lo pose nel mezzo”.

Gesù chiama il bambino che è in ognuno di noi. Questo è l’insegnamento principale, che sta nel mezzo, al centro dell’attenzione, come modello, come fondamento.
Il bambino cronologico opera sempre un fondamentale discernimento di tipo esistenziale, etico e morale, pur non essendone consapevole, cioè spontaneamente: Gioca e si diverte relazionandosi con il creato e con i suoi simili.

Opera una scelta mirabile, eccezionale e ordinaria, l’unica, che piace a Dio. Quale? Il bambino evita il contesto “adulto” ove la disperazione e la supremazia è nel mezzo e il mezzo per vivere e sceglie quello “bambino”. Il bambino quando scade in contesti “adulti” si annoia e va via, dove possa giocare al gioco della vita con altri bambini.

Qualora gli fanno notare un errore per difetto o per eccesso, chiede scusa e si ricomincia daccapo. E’ bambino perché torna ad essere bambino. E’ la conversione.
In questo modo, inconsapevolmente e ripeto inconsapevolmente, è nelle mani del buon Dio. Inconsapevolmente è uno strumento della gloria di Dio, cioè di come Dio vede e vuole l’uomo e il creato. Un paradiso!

Con il suo essere bambino, annunzia e testimonia l’amore di Dio pur non pronunziando alcuna parola, ma solo balbettii, smorfie simpatiche, sorrisi accattivanti, sguardi di stupore e di meraviglia.

“Con la bocca dei bimbi e dei lattanti hai posto una difesa contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli (salmo 8,3)”.e ribelli (salmo 8,3)”.

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a cura di http://mondocrea.it