Giovedì 12 marzo alle ore 18 presso la galleria Accademia Città di Udine via Anton lazzaro Moro 58 presentazione di questo mio libro. Ingresso libero

L’intelligenza del bambino si apre proprio con domande filosofiche, con i “perché”. Un bambino di tre anni potrebbe porsi la domanda: “Perché ci sono le cose?”.

Heidegger si domandava perché c’è l’essere e non il nulla.

Contrariamente a quello che si pensa comunemente, i giovani italiani che escono dai licei sono in media  più preparati in filosofia delle altre nazioni.

In Germania, nazione che ha generato  filosofi molto importanti, non si insegna filosofia nei licei.

Il filosofo E. Severino  ammette che la fortuna italiana è stata quella di aver avuto un importante riformatore dei licei: il filosofo Giovanni Gentile, (fatto che non si è verificato da nessuna parte altrove).
Gadamer sostiene che nella testa degli italiani gira di più la rotella filosofica, per cui quando andava a Napoli lo capivano tutti i licei, a differenza di quelli tedeschi.

Dobbiamo far di tutto per non perdere questo privilegio – ribadisce Severino.

Purtroppo alcuni sostengono che la filosofia (quella che ha radici metafisiche) è ormai finita e tentano di eliminarla dalla scuola.

Altri la vorrebbero sostituire con le scienze umane. Per  questi la metafisica è inutile..

Ma l’uomo non può fare a meno della filosofia, sostiene Severino. Aristotele (grande metafisico e grande scienziato empirico) ha introdotto per primo la distinzione tra “scienza” e “scienze particolari”  dividendo il problema dell’intero  dalla conoscenza delle parti. Ha spiegato come le scienze particolari abbiano una logica ristretta che non può assolutamente sostituirsi alla logica dell’intero alla quale, anzi devono fare riferimento. La filosofia è tale solo quando tenta di misurarsi con l’intero e cerca di prospettarsi il senso della totalità.

Per contro le scienze sono nate come considerazione razionale ristretta a parti e a settori del reale e hanno elaborato metodologie e tecniche straordinarie di indagini che, modulate in funzione delle strutture di queste parti, danno risultati eccellenti, ma valgono solamente per queste parti e non possono in alcun modo valere per l’intero.

La precisione dei metodi scientifici suppone necessariamente restrizioni di ambiti e semplificazioni strutturali. Per conseguenza l’applicazione o la pretesa di estendere i nuovi metodi scientifici alla filosofia (ossia all’intero) produce quel mostro teoretico che è lo scientismo. L’intelligenza cieca rende incoscienti e irresponsabili .

Hegel diceva nella sua Logica che un popolo senza metafisica è come un tempio senza il sacro.
Molti si lamentano del fatto che i filosofi per rispondere ai problemi esistenziali si contraddicono.

“Lo stupido si scandalizza e ride quando si accorge che i filosofi si contraddicono.
È difficile far capire allo stupido che la filosofia è proprio l’arte di contraddirsi senza annullarsi” (Gomez Davila)