“Senza di me non potete fare nulla” (Gv.15.08)

Spesso abbiamo la presunzione di operare senza l’aiuto del Signore, dimenticando la sua costante presenza in noi. Egli ci lascia fare, perché rispetta la libertà delle sue creature.

Ma le nostre vedute sono piuttosto ristrette e la nostra volontà è inconsistente.
Se siamo consapevoli di questo, allora capiremmo perché dobbiamo operare in stretta comunione con il Creatore.

Innanzittutto la vita stessa ci addita la nostra fragilità: un piccolo errore potrebbe esserci fatale in diverse situazioni. E tutti noi impariamo sbagliando.

La scienza, poi, ci fa prendere coscienza della fragilità dell’Universo e del nostro corpo mortale. La nostra vita terrena procede in mezzo a moltissimi pericoli di cui spesso non ne siamo consapevoli.

Ogni scelta potrebbe rivelarsi sbagliata per il fine che vogliamo raggiungere.
Non siamo consapevoli che tutta la creazione è davvero sorretta dagli angeli e che se il Signore non ci custodisse periremmo nel corpo e nell’anima.

Una grande dimostrazione d’amore è la gratitudine e la fiducia  che dovremmo riporre in Lui, nei suoi angeli e nei suoi santi intercessori, soprattutto verso Maria, nostra vera madre.
“Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde”
(Mt12,30)

Perché dobbiamo operare strettamente uniti a Lui?
Gesù è l’Uomo-Dio, quindi l’Uomo perfetto che Dio desidera ed ama. Se vogliamo essere graditi a Dio-Padre dovremmo amarlo ed imitarlo. Quando invece facciamo a meno di Lui, cominciamo ad agitarci ed a preoccuparci e si finisce spesso con lo sbagliare, proprio perché non abbiamo riposto la nostra fiducia in Lui.

Ieri è passato, così come passerà oggi e domani. Cosa resta di noi? L’anima immortale che non è scalfita dal tempo e dallo spazio, la quale attende di essere liberata dal nostro corpo mortale per vivere nella sua eterna dimensione. Siamo immortali, e non lo sappiamo…

Signore senza di te non possiamo fare nulla!

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a cura di http://mondocrea.it