L’antropologia apofatica procede all’auto-conoscenza per via di negazioni, scoprendo ciò che non siamo:  il nostro nome e cognome, le nostre generalità anagrafiche, la nostra storia dal concepimento fino ad ora, il ruolo sociale, il solo corpo materiale o l’universo psichico.

Per intuire chi siamo realmente dobbiamo mettere tra parentesi le infinite identità che ci danno gli altri e la maschera che ci costruiamo noi stessi. Chi vuole essere se stesso deve distaccarsi davvero da ogni forma di illusione ed entrare nella sua cella più interiore.

ESEMPIO DI PROCEDIMENTO APOFATICO

Chi sei tu?

Il tuo nome e il tuo cognome?
Sono semplici fonemi…

Le tue generalità anagrafiche?
Sono fantasmi spazio-temporali…

La tua storia personale dal concepimento sino ad ora?
È un aggregato volatile di ricordi...

Il tuo ruolo sociale?
È un’illusione mutevole

Le tue relazioni affettive e sentimentali?
Sono effimere attività mentali supportate dai sensi…

Il tuo corpo materiale?
Un complesso sistema di interazioni bio-energetiche destinate all’entropia…

La tua psiche?
È un’attività frammentaria di idee,ricordi,elaborazioni,ragionamenti…

ecc.ecc.

Ma tutto questo non basta a definire la tua vera identità.