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Teresa era una pensionata del paese molto religiosa che frequentava i sacramenti e cercava di mettere in pratica i comandamenti. Era sempre disponibile. Se qualche vicino aveva bisogno anche di due sola uova, ella gliene dava quattro. Quando qualche povero bussava alla porta cercava di dargli quanto poteva. Andava spesso a trovare gli ammalati e a volte si proponeva per vegliare la notte all’ospedale su chi aveva bisogno.

Un giorno, ritornando a casa dall’ospedale, incontrò Elia e fecero la strada insieme. I due si conoscevano dall’infanzia e si stimavano a vicenda. Teresa, conoscendo bene la discrezione umile di Elia, cominciò a confidargli alcune cose spirituali.
“Sin da piccola i miei genitori mi insegnarono le verità fondamentali contenute nei vangeli ed io sono sempre rimasta affascinata dalla figura di Gesù e dal suo grande amore per tutti gli uomini.” – disse

“È una grande grazia” – osservò Elia.

“C’è una cosa che mi sta molto a cuore” – aggiunse Teresa – “ma non so realmente con chi confidarmi. Ho pensato che tu possa essermi di aiuto”. 

“Dimmi, ti ascolto” – disse Elia.

Riprese Teresa: “Ti avevo accennato che sono sempre stata affascinata dalla figura di Gesù, così come viene descritta nei Vangeli. Ci sono dei momenti, però, che desidero tanto avvertirlo presente per potergli esprimere tutto il mio affetto. Spesso ritengo fortunata la Maddalena che ha potuto bagnare i suoi piedi con le lacrime ed asciugarli con i suoi capelli. Invece io mi sento spesso interiormente arida e faccio tutto per abitudine: un vuoto interiore mi opprime perché desidero tanto conversare con il Signore, ma con me fa sempre silenzio…Potessi vederlo come lo vedevano i suoi  discepoli contemporanei, lo abbraccerei anch’io esprimendogli tutta la mia gratitudine” Elia ascoltava e rifletteva su queste parole.

Ad un certo punto Elia disse: “so che sei una donna di fede e so che sai mettere in pratica l’amore per il prossimo. Indubbiamente conosci anche i contenuti dei Vangeli!”

“Sì, li leggo molto spesso e vi trovo molte consolazioni. Ma a me piacerebbe tanto parlare con Gesù in persona: è il sogno della mia vita!” – ribadì Teresa.

Elia propose a Teresa di partecipare ad una Santa Messa l’indomani stesso. Si ritrovarono nella chiesa del paese alle 7,30 del mattino, ora in cui il parroco usava celebrare quasi ogni giorno.
Durante la celebrazione, capitò proprio la frase del Vangelo di Giovanni in cui Gesù disse: “Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Poi fecero la comunione insieme e stettero a pregare per un po’.

Uscendo di chiesa, Elia disse: “Vedi che sei stata più che esaudita!”
Teresa lo guardò stupito. Non capiva cosa voleva dire. Era abituata ad andare in chiesa ogni giorno, ma anche questa volta non si sentiva esaudita.

Elia lesse la sua perplessità dal modo con cui lo guardava. Poi disse: “vedi, tu sai meglio di me che il Vangelo è parola di Dio, vero? Quindi ogni volta che lo ascolti, ascolti il Signore stesso che ti parla. Non importa se le sue parole sono state dette due mila anni fa. Egli disse che le sue parole non passeranno mai e che sarà sempre in mezzo a noi. È sempre contemporaneo, perché Egli è lo stesso ieri, oggi o domani.”

Teresa ascoltava, poi riprese: “Hai ragione su questo, ma io desidero anche vederlo per abbracciarlo ed esprimergli il mio amore”

Rispose Elia: “Cosa significa abbracciare e baciare qualcuno? Non vuol forse dire “ti amo talmente che te lo  esprimo con questi gesti di comunione”? 

“Certo” – annuì Teresa.

Riprese Elia: “Ebbene, cosa è successo durante la Comunione? Noi abbiamo ricevuto il corpo, l’anima e la divinità dello stesso Signore Gesù. Lo abbiamo ingerito ed ora lo stiamo digerendo affinché diventi nostra carne e nostro sangue. Lui si è lasciato assimilare da noi perché anche noi potessimo diventare come Lui, divinizzarci, insomma. Non è questo fatto molto più intimo di una semplice carezza, di un abbraccio o di un bacio?”

Teresa rifletteva, poi con le lacrime agli occhi disse:

“Hai perfettamente ragione. Mi hai illuminata su una verità a cui pensavo poco. Grazie di cuore. Ho trovato la risposta che cercavo.
Elia aggiunse: “E ricordati che Gesù disse: ogni cosa che avete fatto ad uno di questi miei piccoli l’avete fatta a me. Quindi, quando tu assisti e curi un ammalato, assisti e curi Gesù in lui. Quando ascolti chi è solo, ascolti Gesù. Quando doni un vestito, vesti Gesù e quando dai un pezzo di pane ad un affamato, sfami Gesù. Questo dovrebbe bastarti!”

Teresa si sentì illuminata da quelle parole e da allora la sua interiorità non era più devastata dalla tristezza, ma faceva tutto con gioia, sapendo di farlo a Gesù.