La paura spesso può essere una forma di difesa importante per la nostra sopravvivenza.
È comune la paura delle malattie, della sofferenza, della morte, della competizione ecc.

Ma quando essa pervade il nostro io, allora diventa deleteria.

Questo tipo di paura soffoca ogni forma di creatività.
Quando essa invade la nostra mente blocca la volontà e non permette una vita autentica.

Spesso
non si tratta di sconfiggerla perché lo sforzo rischia di alimentarla.
Ogni forma di paura va penetrata  in profondità cercandone le cause più
remote senza la pretesa di eliminarla subito. Allora ci accorgeremo che
nella consapevolezza essa perde gradualmente la sua aggressività.

Chi ha paura di se stesso indaghi il funzionamento della sua mente ed il suo comportamento verso gli altri, ma senza giudicarsi.

Chi ha paura degli altri li osservi con un altro sguardo, anche con tenerezza…
Un
modo per mettere la paura sotto controllo è quello non di analizzare la
paura, ma di analizzare gli oggetti della nostra paura, cioè CHE COSA
ci fa paura.
Abbiamo paura dell’ignoto? Pensiamo a tutte le volte
che quell ‘ignoto non era assolutamente minaccioso. Abbiamo paura
dell’incertezza? Pensiamo a tutte le volte che chiusasi una porta
davanti a noi si è spalancato un portone.
Abbiamo paura della miseria? Pensiamo a quante volte abbiamo toccato con mano la Provvidenza…

Gesù ha detto: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.” Luca (12,32)
Lui è uomo e Dio e sa bene quello che dice…

Se
abbiamo fiducia nell’Amore che Dio ha per noi, sappiamo di avere un
amico che ci soccorre: depositiamo ai suoi piedi le nostre fragilità e
confidiamo in Lui.

Pier Angelo Piai