“Figlia mia, se vuoi creo in questo momento un nuovo mondo più bello di questo e passerai in esso il resto dei tuoi giorni” (Gesù a S.Faustina p.386)

Pochi immaginano quanta profondità contengono queste semplici parole. S. Faustina risponde di non voler nessun mondo, ma Gesù stesso.. e chiede a Gesù un cuore capace di amarlo.

Gesù può creare tutto perché è l’Uomo-Dio.
Potrebbe trasferirci da un momento all’altro in un mondo creato apposta per ciascuno di noi.
Un mondo senza gravità, senza il peso  e senza malattie del corpo.

Un mondo dove non serve lavorare, dormire, mangiare, bere, affaticarci, soffrire fisicamente e mentalmente.

Un mondo senza odio, miserie e fame, sete, pericoli.
Un mondo dove non serve nemmeno l’abitazione, in cui si potrebbe contemplare senza noia misteriose bellezze del creato.

Un mondo senza necessità fisiologiche o psicologiche, in cui nulla più si decompone, in cui non si muore, non c’è violenza o sorpuso.

Ma se ci pensiamo bene, noi viviamo già in un mondo creato per noi. Non abbiamo la possibilità di essere diversi da quello che siamo e per Dio l’intero arco della nostra vita terrena è un baleno, perché tutto è già presente davanti ai suoi occhi Egli vede tutta la nostra vita, compreso l’aldilà. Sa infinitamente meglio di noi che la nostra vera vita sarà innestata in Lui completamente e che già ora comincia ad esserlo.
La nostra superficialità non ci permette di valutare che un solo attimo cosciente è una finestra sull’Universo. Esistono infiniti Universi. Anche un atomo è un Universo. E così anche un solo sguardo o un solo attimo di coscienza sono aspetti dell’Universo e altrettanti universi.

Dio sa infinitamente meglio di noi perché viviamo in  questa dimensione così fragile e misteriosa. Lo ha provato Lui stesso incarnandosi nel suo Figlio Gesù Cristo. Per ora ci chiede di aver fede in Lui, perché  ci sta preparando un posto e ci porterà con sé.

Signore, «Tutto il mondo davanti a te» è «come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita» (Sap 11,22-26), «poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore»
(Sap 12,1-2).

Pier Angelo Piai