Marcello spesso cerca di capire chi realmente è.
Percepisce  che il Mistero lo avvolge e lo penetra. Ma non sa darsi una reale spiegazione del motivo per cui esiste.
E’ consapevole che ogni attimo è vissuto una volta sola e non torna più.
A volte istante ed eternità pare si abbraccino nella sua stessa mente: allora
Riesce a relativizzare tutto per immergersi nel più profondo senso del mistero.

Si rende conto della sua vivacità che lo porta spesso alla trasgressione o allo scontro con gli altri. Cosa scatta nella sua mente?

A scuola ha la possibilità di trasformare gli impasti che percepisce con il tatto.
Il prodotto finale è davvero un mistero: come può prendere forma ciò che prima era diversamente aggregato?

Con il suo amico Luca parla di tutto ciò che riguarda la loro vita pratica: divertimenti, compagnie, scuola, ragazze, computer, video, cd…
Con lui ha molti momenti di svago…
A volte si accorge, però che rimane alla superficie: non riesce davvero a comunicare certe cose interiori…e molti interrogativi rimangono irrisolti.

Marcello spesso non sa percepire il mistero perché si lascia condizionare da troppe preoccupazioni e paure che bloccano ogni forma di stupore.
In effetti la percezione del mistero avviene nel clima di stupore per tutto ciò che esiste e per la sua stessa esistenza.

Nella quotidianità non è effettivamente abituato a stupirsi  di nulla perché tutto appare quasi scontato, abituale.

Quando naviga sull’onda della percezione del mistero, allora i problemi si dissolvono tra i flutti dell’inconscio.

La percezione del mistero è fondamentale per iniziare il cammino esistenziale più autentico.

Si accorge allora che nulla è realmente ripetitivo: ogni prospettiva e punto di vista può in qualche modo arricchire od impoverire la sua percezione della realtà.
E’ consapevole che è la sua mente che vede il banale o il meraviglioso, il brutto ed il bello, il simpatico e l’antipatico. La realtà è già formata nell’istante che osserva ed in ogni istante può essere ricreato se si pone su altri punti di vista o su diverse stratificazioni dimensionali.
Lo stupore interviene quando la percezione è influenzata dal significato emotivo di ogni stimolo.
Il fatto stesso di trovarsi di fronte a degli assurdi, causa in lui molteplici interrogativi ai quali, lo sa benissimo, non potrà mai dare una risposta esaustiva.
Marcello osserva l’infruttescenza del tarassaco: ogni seme che il vento disperde non sa dove finirà : ma è convinto che molti diventeranno altri fiori che interagiranno nella complessità del Cosmo.

Ogni percezione è una complessa interpretazione della realtà, e quindi frutto di una elaborazione mentale contratta nel tempo e nello spazio dove intervengono infiniti fattori…

Pier Angelo Piai