Quando il parroco mi dice : “Facciamo un nuovo numero del Bollettino . Scriva qualcosa” – io mi domando sempre quale possa essere il contributo di una persona come me, che cosa io debba scrivere.
Parole di saggezza no non sono saggia;
parole di cultura no sono troppo ignorante;
parole di umiltà no sono troppo arrogante;
parole di rimpianto forse di memoria ricordi del tempo passato

Mi ricordo Ti ricordi?… Si ricorda?… Ricordare è un gioco caro alle persone come me, con un bel po’ di vita alle spalle.
Di recente un’amica, nativa del nostro comune e che vive in un paese vicino, mi ha detto con toni nostalgici: “Faedis si, al è un biel pais. Su la place tu cjatis dut ce che ti covente e tu cjatis duc”.

Ascoltandola ho pensato alla piazza dei suoi e dei miei ricordi : terrapieno e senza isole pedonali, senza monumento ai caduti e senza fontana, senza giardino davanti al palazzo del comune senza porfido sul sagrato con il vespasiano vicino al panificio, il vecchio cinema al posto della banca, lo scheletro della casa della gioventù al posto della caserma dei carabinieri, la sala da ballo sopra la Cooperativa, il vecchio municipio ante terremoto, il campanile con la punta merlata a ricordare i castelli
E mentre si dicevamo che è cambiata molto, io pensavo che è cambiata solo nel suo aspetto esteriore.

Lì si trovano tutti i servizi che offre il paese ed è sempre il punto d’incontro per i giornalieri appuntamenti delle amiche che vanno a negozi, per i bambini che giocano sul sagrato, per i giovani che si incontrano, per gli uomini che hanno tante cose importanti da fare e persone da vedere
Lì in un fazzoletto di terra all’ombra della grande chiesa grigia, si svolge gran parte della vita sociale, la quotidianità con le sue monotone scadenze, gli avvenimenti importanti, le feste, le celebrazioni ed è lì, che nel tempo di un lampo, si propagano le notizie della cronaca locale.

Ed è dentro la grande chiesa grigia che si danno gi addii agli amici perduti e che la parte più attenta della comunità cattolica ittadina alimenta la sua spiritualità, rafforza la sua capacità di essere persona, condivide la battaglia contro l’indifferenza, trova completata la sua identità.

Licia