dal Messaggero Veneto del 06/10/02

In programma le relazioni di accademici italiani e stranieri per un quadro aggiornato degli studi

Da giovedì a Cividale il convegno che conclude l’anno dedicato al patriarca di Aquileia


CIVIDALE – Un’occasione per delineare una visione d’insieme della figura di Paolino patriarca di Aquileia e inserirla nel giusto contesto storico. Sono queste le finalità del convegno internazionale di studi intitolato Paolino di Aquileia e il contributo italiano all’Europa carolingia, in programma dal 10 al 13 ottobre fra Cividale e Premariacco. Un’iniziativa che nasce dalla collaborazione fra il Comitato promotore Paulinus Patriarcha 802-2002 e l’Università degli studi di Udine con il contributo dei Comuni di Cividale e di Premariacco e la collaborazione diretta della Regione Friuli-Venezia Giulia.

«Si tratta di un appuntamento culturale atteso dalla comunità scientifica internazionale», osserva Paolo Chiesa, direttore del Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali dell’ateneo di Udine, cui è stata affidata la segreteria scientifica del convegno. Una trentina i relatori provenienti da università italiane ed europee che interverranno fornendo contributi inediti, una decina di laureandi o dottorandi provenienti dalle università di Milano, Firenze, Siena, Pisa e Roma, cui saranno assegnate borse di studio per proseguire un lavoro di ricerca già avviato tre anni fa con il convegno su Paolo Diacono.

Gli approfondimenti del convegno saranno condotti su due versanti. «Anzitutto la necessità di aggiornare la situazione degli studi su Paolino dal punto di vista filologico e letterario», spiega Chiesa, proponendo un settore di analisi trascurato dagli studi fin qui condotti. Sarà questo l’ambito entro il quale si articoleranno gli interventi di Nick Everett dell’Università di Sheffield, Marco Gozzi dell’Università di Lecce, Patrizia Lendinara dell’Università di Palermo, Mauro Casadei Turroni Monti ed Emanuela Colombi dell’Università di Udine, Francesco Stella dell’Università di Siena e di Samuel Barret dell’Università di Cambridge, che presenterà due fonti inedite della poesia di Paolino, sabato 12 ottobre nell’antica chiesa di San Silvestro Papa a Premariacco. Destinati a gettare nuova luce sulle reliquie del Santo le relazioni previste per domenica in Centro S. Francesco a Cividale a chiusura del convegno, con gli interventi di Licia Usai e Francesco Mallegni dell’Università di Pisa, preceduti da studiosi come Giuseppe Cuscito, Sandro Colussa e Lorenzo Favia.

«Una parte del convegno sarà poi dedicata all’approfondimento delle relazioni fra Italia e regno franco fra VIII e IX secolo e del contributo fornito da realtà periferiche, in particolar modo dall’Italia, alla riforma carolingia, focalizzando l’attenzione su Paolino, uno dei personaggi più significativi di questa forma di trasmissione del sapere concepita a livello internazionale». A fornire il loro contributo su questo argomento giovedì 10 ial Centro San Francesco a Cividale, saranno gli interventi di Claudia Villa e Francesco Lomonaco dell’Università di Bergamo, Flavia De Rubeis dell’Università di Venezia, Marina Passalacqua dell’Università La Sapienza di Roma e – venerdì 11 – Paolo Tomea, Silvia Lusuardi e Simona Gavinelli Siena della Cattolica di Milano, Walter Pohl e Peter Erhart dall’Akademie der Wissenschaften di Vienna, Luca Villa, Claudio Azzara Laura Pani, Michael Gorman e Franco Fornasaro.

Contributi che saranno dati agli atti e trasformati in fonti di documentazione storica per fornire per la prima volta di San Paolino una visione d’insieme filologicamente aggiornata. Altro appuntamento qualificante che accompagnerà il convegno sarà il concerto – di cui riferiamo a fianco – proposto in prima mondiale sabato 12 ottobre nella chiesa parrocchiale di Premariacco, che presenterà un brano composto appositamente per celebrare l’anno paoliniano. Si conclude così la programmazione che ha scandito il lavoro del Comitato promotore durante un anno: tempo in cui – fa il punto monsignor Guido Genero, suo presidente – «si è inteso ripensare alla figura di Paolino e al suo impegno di homo europeaus e fautore di un consolidamento dei rapporti fra cultura latina, germanica e anglosassone come elemento di sutura per un’unione europea».
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L’inedito musicale in onore del Santo


PREMARIACCO – Debutterà in prima mondiale a Premariacco, comunità cui la tradizione attribuisce i natali di Paolino Patriarca, l’opera composta da Vladimir Mendelssohn per celebrare l’anno paoliniano. Un concerto previsto alle 21 di sabato 12 ottobre nella chiesa parrocchiale.

Il Comitato promotore Paulinus Patriarche 802-2002 ha inteso ridare, anche solo in ambito musicale, quel ruolo di committenza in tutte le arti e i mestieri che ebbe Cividale più di mille anni or sono nel periodo della sua massima influenza politica e religiosa: con questa intenzione alcuni mesi fa ai compositori Kristof Maratka e Vladimir Mendelssohn è stato chiesto di creare due brani in stile assolutamente moderno che celebrassero degnamente l’anno paoliniano.

Le raffinate sonorità dell’autore cecoslovacco hanno ammaliato il pubblico in occasione del primo concerto svoltosi in giugno. Sabato prossimo sar la volta di …Quem ethaera et terra, opera del violista e compositore rumeno Vladimir Mendelssohn, tra l’altro discendente di un ramo della famiglia di Felix Mendelssohn Bartóldy.

La nuova composizione impegnerà un vasto gruppo di musicisti, composto da otto cantanti, quattro percussionisti, due pianisti, un esecutore di celesta, un violinista, un violoncellista e un clarinettista. Il gruppo sarà formato da alcune realtà del mondo musicale friulano, come il Diapason Chamber Choir, con l’inserimento di altri ottimi musicisti italiani e non. Il titolo riprende alcune evocative parole tratte da un testo che la tradizione attribuisce a Paolino.

Due sono i tempi che formano la composizione, Silk Road e Bolero. A introdurre il concerto sarà lo spettacolare brano per tre percussioni Lift off di Russel Peck, mentre la seconda parte della serata sarà interamente dedicata al capolavoro cameristico di carattere mistico del XX secolo, ossia il Quatuor pour la fin de temps di Olivier Messiaen, che verrà interpretato da Julia Beriskaia, primo violino del teatro San Carlo di Napoli, da Francesco Pepicelli, tra i migliori violoncellisti italiani, dal clarinettista udinese Nicola Bulfone e da Andrea Rucli al pianoforte. L’ingresso è libero.