pascolini picturedal Messaggero Veneto del 17/03/2002

Aveva 72 anni. Il decesso è avvenuto all’alba di venerdì a Udine. Celebrati i funerali in forma strettamente privata

Sindaco per 17 anni, alpino e personaggio di spicco della politica cittadina del dopoguerra


di STEFANO DE MARCHI
Sono stati celebrati ieri pomeriggio nella chiesa del Carmine, a Udine, in forma strettamente privata, i funerali di Giuseppe Pascolini, 72 anni, sindaco di Cividale per 17 anni, morto all’alba di venerdì, dopo breve malattia, nel reparto di anestesia e rianimazione del policlinico universitario. Alle esequie, officiate da monsignor Cepparo della parrocchia di Rubignacco, oltre ai familiari erano presenti il sindaco Attiglio Vuga e l’arciprete monsignor Genero. La salma è stata tumulata nel cimitero di Gagliano.

Nato il 14 agosto del ’29 a Cividale, il giorno stesso di Napoleone, come egli stesso amava ricordare (e il destino ha voluto morisse nel giorno in cui fu ucciso Giulio Cesare, nelle idi di marzo), Pascolini è stato per un lungo periodo una delle figure di spicco della città ducale, dove ha rivestito numerosi incarichi importanti.

Dopo essersi laureato in agraria all’università di Bologna – studi interrotti per assolvere al servizio di leva come sottotenente di complemento degli alpini al battaglione Cividale, nella 16ª compagnia; arma a cui era molto legato, tanto che è stato sepolto con il cappello di alpino –, Pascolini fu insegnante all’Istituto tecnico agrario di Cividale, quindi all’Istituto magistrale Caterina Percoto di Udine.

Nel ’66 entrò in Regione, una carriera culminata alla guida della Direzione generale dell’assessorato all’agricoltura, funzione che esercitò per circa vent’anni.
La vita politica di Giuseppe Pascolini cominciò invece nel ’46, con la prima campagna elettorale per la Democrazia cristiana, divenendo subito segretario della sezione di Cividale del partito dello scudo crociato. Fu quindi consigliere provinciale, poi comunale.

Eletto sindaco nell’80, rimase in carica fino al ’95, quando perse le elezioni. Si ripresentò a chiedere la fiducia agli elettori nel ’98 con il Cdu, fiducia che gli fu accordata. Ritornò così ad essere primo cittadino di Cividale, carica che mantenne finchè nel 2000 quando rassegnò le dimissioni.

Pascolini fu anche presidente dell’ospedale di Cividale per una decina d’anni, presidente dell’Acquedotto Poiana e della casa per gli anziani della sua città. Lascia la moglie Giovanna, i figli Annalisa, Riccardo, Elisabetta e Federica e i nipoti Clotilde, Costanza, Brando, Johanna Rebecca e Vittorio.
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«Uomo di temperamento»
Il primo cittadino Attilio Vuga ricorda il predecessore


(M.Ce.) La notizia della morte di Giuseppe Pascolini si è diffusa ieri mattina a Cividale, nonostante la riservatezza della famiglia, che ha disposto per funerali in forma strettamente privata. Molti gli attestati di cordoglio giunti alla vedova e ai quattro figli.

L’attuale sindaco, Attilio Vuga, che raccolse l’eredità di Pascolini due anni fa, ne ricorda i tratti del carattere e le doti di politico di razza. «Era un uomo di temperamento – dice Vuga –, la sua opera, le sue parole non passavano inosservati, nè cadevano nell’anonimato.

Era deciso, determinatissimo in tutte le cose che faceva, anche quando una posizione poteva essere scomoda, anche quando poteva perdere una battaglia. Non cercava il compromesso a ogni costo, non era nel suo Dna».

Vuga, nel tratteggiare la figura di Pascolini politico, non può non ricordarne il suo infaticabile impegno. «È stato sindaco per 15 anni ininterrottamente – spiega – e soprattutto i primi due mandati sono stati caratterizzati da un grande impulso. In quegli anni Cividale è cresciuta molto. Sono state realizzate delle opere importanti, come il ponte urbano, sono stati ristrutturati edifici del centro storico. Espresse la parte migliore di sè con un’azione forte e convinta di amministratore.

Contemporaneamente, era direttore regionale dell’agricoltura, un lavoro che lo assorbiva. Poi, nell’ultimo scorcio della sua vita politica, fu importantissima la battaglia per l’ospedale. Credo che, al di là di tutto, delle convinzioni politiche di ognuno, i cividalesi debbano a Pascolini gratitudine: è stato una personalità di spicco».
Il consiglio comunale di Cividale ricorderà ufficialmente la figura dell’ex sindaco scomparso nel corso della prossima seduta.
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