Greatti Mattia allievo presso il Centro Professionale di Cividale 1A GRAFICI

L’OTTAVO GIORNO

Questo film racconta la storia di un ragazzo down di nome George e Harry, un bancario.
George è un portatore di handicap, vive in un istituto dove altri
come lui attendono invano un‚altro ottavo giorno dopo quello della nascita.
Per un caso fortuito la sua vita si incrocia con quella di Harry, un
uomo separato, troppo impegnato con il suo lavoro, che trascura
la famiglia finchè essa lo abbandona.

I due diventano come fratelli ma sono comunque due uomini
„abbandonati.George è stato messo in un istituto specializzato dopo la morte della madre e ossessionato dai ricordi della vita familiare, scappa per ritrovare sua sorella; non accettando il fatto che essa non vuole più occuparsi di lui.
E‚ proprio a questo punto che si incrociano le vite dei due
protagonisti.

L’incontro tra i due mondi produce un cambiamento decisivo in Harry che prende coscienza diffronte a George dell‚inutilità della sua vita per preferire quella vera del suo amico.George, sentendosi escluso dal resto del mondo e comunque consape-vole di essere riuscito a far riconciliare Harry con la sua famiglia, decide di farla finita suicidandosi perché ritiene di aver concluso la sua vita per ritornare alla terra dell‚ottavo giorno.

BREVE RIFLESSIONE

L’Ottavo giorno ti fa riflettere e soprattutto guardare in modo
differente il mondo dei down che spesse volte sono ritenuti figli di un Dio minore.
Capire che è possibile avere una relazione normale e naturale
con persone che vengono considerate „diverse e mostrare le
emozioni che in genere teniamo nascoste…

Nicola Pezzini frequenta il 1° corso per ebanisti presso il Centro Formazione Professionale di Cividale

L’UOMO SENZA VOLTO

Questo film racconta la storia di un uomo che viveva a West Point e si chiamava McLeon, che faceva l’insegnante in una scuola che preparava gli alunni per poi frequentare l’accademia militare dove ha la preferenza per uno dei ragazzi. Ma un giorno successe che mentre portava a casa il ragazzo in auto, questo morì in un incidente mentre lui rimase vivo ma con meta del corpo sfigurato dalle fiamme. Quando fu dimesso, lo mandarono in prigione perché la gente credeva che la morte del ragazzo fosse colpa sua; ma non era vero perché lui teneva molto a quel ragazzo e non gli avrebbe fatto mai e poi mai del male, venendo anche accusato di averlo violentato prima di ucciderlo.

Quando McLeon uscì di prigione se ne andò dal paese e si ritiro in una villa vicino al mare.
Un giorno alcuni ragazzi vennero a sapere che in quella villa sul mare viveva un uomo sconosciuto del quale si diceva che fosse un mostro, così questi ragazzi decisero d i andarlo a vedere. Mentre cercavano di vederlo, McLeon usciva di casa spaventandoli e facendoli fuggire. Tra questi ragazzi, c’era anche Chuck il quale aveva una passione per la vita militare ereditata dal padre militare morto alcolista, e voleva entrare a West Point, dove aveva invano tentato di accedervi. Dopo alcune vicissitudini, Chuk e McLeon diventano amici avendo entrambi bisogno uno dell’altro e cioè Chuk per entrare a West Point e McLeon per avere ancora una volta un amico.
Prima di aiutarlo, McLeon chiese al ragazzo di avere in consenso di sua madre per poterlo aiutare e Chuk mentendogli gli rispose che sua madre era d’accordo e così cominciarono a frequentarsi.

L’addestramento imposto da McLeon a Chuk era duro ma per la volontà di entrare all’accademia il ragazzo teneva duro sino a quando la madre venne a scoprire che il figlio frequentava quell’uomo che in paese era considerato un mostro; subito proibì a Chuk di andare ancora da McLeon ma lo stesso disobbedendo continuava a frequentarlo finché la madre fece intervenire la polizia che obbligò McLeon a non più frequentare il figlio.

Da quel momento i due non si videro più, ma gli insegnamenti di McLeon diedero il loro risultato facendo in modo che Chuk riuscisse ad entrare all’accademia militare tanto sospirata.
Il giorno della consegna dei diplomi Chuk, che non aveva mai dimenticato il suo amico, guardando tra la folla intravide McLeon che si stava allontanando.
I due non si incontrarono ma riconoscendosi da lontano si salutarono dando ancora una volta conferma della loro grande amicizia.

Elaborazione e sintesi di Alessandro Tomai, allievo grafico del Centro Formazione Professionale di Cividale del Friuli

Il Pianeta Verde

Elaborazione e sintesi di Alessandro Tomai, allievo del Centro Formazione Professionale di Cividale del friuli


Questo pianeta si trova in un punto del nostro universo ad uno stadio evolutivo molto molto più avanzato, tanto che non ci sono più macchine, né inquinamento di altro tipo, non c’è moneta, non c’è Stato, non ci sono gerarchie: il pianeta viene amministrato e gestito in totale collaborazione ed armonia ed una volta ogni tanto gli abitanti o dei loro stretti rappresentanti, non c’è neanche sovrappopolazione naturalmente, si riuniscono in assemblee per pianificare le nascite, scambiarsi informazioni sui vari raccolti, scambiarsi materialmente cose, medicinali e quant’altro occorre a seconda di dove servono e si decide quale pianeta andare a visitare per imparare qualcosa dagli altri. Nessuno vuole mai andare sulla Terra, sono oramai 200 anni che nessuno ci va più, perché il livello evolutivo è troppo basso.

C’è solo una persona che si fa avanti, Mila, la quale in verità custodisce un segreto: la madre era una terrestre. Mila viene così inviata sulla Terra, esattamente a Parigi e subito scopre una serie di difficoltà perché sulla Terra ancora si usa la moneta, si mangia la carne degli animali e quindi ogni cosa che mangia le fa male, e tutti sono convinti di essere presi in giro quando lei fa loro delle domande. Per fortuna, mettendo i piedi a mollo nell’acqua corrente e mandando in tilt tutti i sistemi elettronici del circondario, può comunicare con i suoi sul
pianeta verde, i quali per lo meno le inviano un programma che le permette di “ricaricarsi” di energie tramite un neonato.

E’ così che all’ospedale conosce un medico chirurgo, Max, che all’inizio naturalmente la prende per squilibrata, e del quale lei pensa che sia simpatico e non capisce perché si comporti in maniera tanto innaturale, poi capisce che deve essere un capo, ecco perché. Ma grazie ad un altro programma di cui Mila dispone, per “disconnettere” le persone, Max si rende disponibile ad aiutarla. Il programma di “sconnessione” è tra le più grandi invenzioni di questo film e uno dei principali motori comici.

Esso consiste nel riportare le persone alla loro originaria forma mentale, ai loro impulsi e amori primari, a verità profonde, spogliandoli di tutte le sovrastrutture imposte dagli altri, dalla società: una specie di ritorno allo stadio primordiale del modo di pensare e percepire. Pensate cosa può succedere se vengono disconnessi alla tv presentatori televisivi e uomini politici, o se capita ad un’orchestra di musica classica o ai giocatori
di una partita di calcio!
O semplicemente ad un conducente di un’ automobile per il quale il dramma più grave nella vita è che gli hanno strusciato lo specchietto retrovisore.

Inoltre il gruppo si estende e attorno ai personaggi principali si
aggiungono l’infermiera dell’ospedale e sua sorella, i figli di Mila
venuti in cerca della madre, ma soprattutto perché si sono innamorati via satellite delle due ragazze, i quali però vengono lanciati di nascosto da un amico della madre che sbaglia mira e li fa atterrare in un posto dove loro non trovano nulla di quello che ha descritto la madre, ma dove anzi ci sono delle persone affabilissime che vivono alla stessa maniera di mille anni fa: sono atterrati tra gli aborigeni.

Altre avventure li porteranno fino a Parigi. Da dove poi ritorneranno sul loro pianeta con l’aggiunta di qualcuno.