Il moderno capitalismo è spesso contro la persona.
Un sano personalismo aiuta a rettificare alcuni atteggiamenti sociali pericolosi, perché contro la dignità del genere umano.


Attualmente il capitalismo si fonda e si radica sui seguenti princìpi:

1. Il principio metafisico del’ottimismo liberale: si professa una cieca fiducia nella libertà umana la quale, lasciata a se stessa, dovrebbe spontaneamente tendere a stabilire l’armonia. “Invece l’esperienza ha dimostrato che la libertà senza disciplina apre la via ai determinismi del male, ove i più forti spogliano e opprimono i più deboli”.

2. Primato della produzione: “Secondo questo principio non già l’economia è al servizio dell’uomo, ma l’uomo è al servizio dell’economia”. Non è la produzione che viene regolata dalle esigenze del consumo derivanti da un’etica dei bisogni della vita umana, bensì è il consumo che viene regolato su una produzione libera e sfrenata la quale impone l’etica dei bisogni e della vita. In tal modo i bisogni sono creati dal mercato e i valori affettivi dai prezzi.

3. Primato del denaro: ” Non già il denaro è al servizio dell’economia e del lavoro, ma l’economia e il lavoro sono al servizio del denaro”. Il denaro viene ad essere la chiave dei posti di comando perché il capitale ha il primato sul lavoro, nella rimunerazione e nella ripartizione del potere economico. La sovranità del denaro, poi, permette il regno della speculazione, o gioco sul denaro completamente indifferente ai contraccolpi economici ed umani che da esso possono dipendere.

4. Primato del profitto: In tale sistema il motore della vita economica è il guadagno. Però il profitto capitalistico non è più una retribuzione normale per servizi resi, bensì un guadagno irregolare, sia perché – garantito dai meccanismi di fecondità del denaro – è raggiunto senza un lavoro, sia perché non è regolato sui bisogni. Anche quando si tratta di un guadagno regolare rimane indifferente al bene particolare dell’impresa e dell’economia poiché la sua misura è determinata dal benessere, dalla considerazione sociale, dal decoro – cioè dai valori borghesi e capitalistici. Naturalmente “la preoccupazione del profitto, portata su un piano puramente meccanico e disumanizzato, rinnega o falsa progressivamente tutti i valori umani”.

Questi sono i principi economici su cui si fonda il Personalismo:

1) La libertà attraverso la costrizione istituzionale. Essendo l’uomo parzialmente corrotto, il liberalismo economico é un’utopia e sfocia nella guerra e nella tirannide. Il sano realismo esige che s’inquadri questa libertà entro istituzioni che ne prevengano le tentazioni. Il capitalismo difende l’iniziativa e la libertà di pochi ponendo in stato di schiavitù la maggioranza. Il Personalismo propugna per tutti la costrizione materiale delle istituzioni necessarie, al fine di garantire a tutti una libertà materiale senza pericoli.

2) L’economia a servizio dell’uomo. Per garantirgli quel minimo di benessere e di sicurezza indispensabili ad una vita umana e spirituale.

3) Primato del lavoro sul capitale. Il capitale può avanzare dei diritti in una “civitas” umana solo se é frutto di un lavoro e coopera a un lavoro; é illeggittimo se deriva da una forma di usura o pretende di dar frutto indefinitamente senza lavoro.

4) Primato del servizio sociale sul profitto. Bandito il guadagno senza lavoro, si può legittimamente aspirare al giusto profitto rappresentato esattamente dal lavoro. Ma la preoccupazione del guadagno deve essere subordinata, grazie alle risorse dell’educazione e alle norme delle istituzioni, agli altri interessi più riccamente umani, e quindi all’amore del servizio sociale in una comunità ricostituita.

5) Primato della persona sviluppantesi in comunità organiche per difendere la persona, valore primo ed essenziale, contro l’oppressione di un apparato sociale troppo accentrato.

(spunti elaborati dagli scritti di E.Mounier)