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Storia e turismo. Le origini di San Canzian d’Isonzo risalgono all’II secolo a. C. e sono legate alla fondazione di Aquileia. Allora il territorio era coperto da foreste e l’unico collegamento era costituito dalla Via Gemina, lungo la quale si sviluppò una San Canzian d’Isonzo vasta zona sepolcrale, una delle più importanti dell’Aquileia Cristiana.

Il documento più antico in cui compare il sito è un attestato dell’810, dove è indicato come “Vico Sanctorum Cantianorum”. Come buona parte del territorio circostante, San Canzian dovette subire le scorrerie degli Unni, dei Longobardi e degli Ungari nel V, VI e IX secolo.

In seguito divenne possedimento dei Patriarchi di Aquileia fino al 1420, allorchè passò sotto il dominio della “Serenissima” fino al 1797, quando tutti i territori della Repubblica di Venezia passarono all’Austria che ne mantenne la giurisdizione fino al 1915.

Il comune del quale fanno parte anche i centri abitati di Begliano, Pieris e Isola Morosini, appartenne alla Provincia di Trieste fino al 1947, e durante la lotta di liberazione partigiana diede un contributo particolarmente significativo.

Per quanto riguarda il turismo, va senz’altro ricordato il Parco della Riserva dell’Isonzo e l’Isola della Cona, notevoli per la presenza di numerose specie animali e vegetali caratteristiche della zona fluviale e lagunare. Importanti sono gli scavi archeologici che hanno riportato alla luce a San Canzian alcuni resti musivi e numerosi altri reperti di epoca paleocristiana, ora visitabili attorno alla Chiesa Parrocchiale e nella chiesetta di S. Proto. Le due frazioni di Pieris e Begliano, unite da una pista ciclabile, e Isola Morosini, borgo immerso nella campagna, offrono occasioni per passeggiate ed escursioni.

Infine, agli appassionati del buon vino non sarà difficile imbattersi in una frasca, segno distintivo delle “private”, ovvero locali a conduzione familiare che da sempre contraddistinguono i nostri paesi.�