Padre ANTONIO ELIA : umile uomo di Dio

Padre Elia (così lo chiamavamo), a mio parere, è stato un mite “uomo di Dio”. Era un umile sacerdote che non aveva incarichi ritenuti “importanti” all’interno della comunità ecclesiale.

Non ho dubbi: la sua fede, il suo amore per il ministero sacerdotale che esercitava con sincera convinzione interiore, la sua disponibilità, erano davvero esemplari!

E’ stato un mio grande amico, eppure credetemi: ciò che dico di lui non è retorica ma l’evidenza dei fatti. Tutti possono testimoniare il suo volto sempre sorridente, espressione della sua gioia interiore.

Oltre ad avere svolto l’incarico di insegnante di religione presso le Orsoline e l’ITAS, per moltissimi anni è stato anche guida spirituale al Centro Formazione Professionale di Cividale, dove insegno. Ci teneva moltissimo all’orientamento cristiano dei giovani che amava senza distinzioni.

Una delle virtù che più ammiravo in lui era il modo di rapportarsi con il prossimo: egli davvero riteneva “importante” qualsiasi persona incontrasse lungo il cammino. Anziani, bambini, ragazzi, vedove, ammalati…aveva una parola di ammirazione o di conforto per tutti.

Ho avuto modo di passare molto tempo con lui, soprattutto quando, dopo ore di catechesi con i giovani, soleva fare delle passeggiate nei dintorni di Cividale. Si fermava a parlare con i contadini e gli operai, sapeva dare risposte sagge ad ogni domanda e la sua umiltà era talmente grande che quando il problema diventava troppo complesso chiedeva del tempo per riflettere. Aveva il grande carisma di saper consigliare i dubbiosi.

Una delle cose che mi colpivano di più della sua personalità era l’ammirazione sincera che provava per gli altri: sapeva stupirsi di ogni cosa e di ogni evento. Con lui era molto piacevole dialogare proprio perché sapeva mettere a proprio agio tutti, piccoli e grandi, senza far pesare la sua preparazione culturale, senza giudicare alcuno, senza voler convincere a tutti i costi della ragionevolezza dei suoi punti di vista. Amava realmente Dio che vedeva nel prossimo.

Padre Elia era molto discreto, eppure presente quasi ovunque: lo si vedeva concelebrare nei matrimoni, nei funerali, negli eventi liturgici più caratteristici e tradizionali della Diocesi.

L’evangelizzazione dei giovani era un punto saldo del suo programma di vita sacerdotale: prima della catechesi si preparava a lungo e con molta serietà. Gli ultimi periodi di malattia sono stati realmente esemplari.

Mai un lamento, accoglieva tutti con il suo solito sorriso e, nonostante la sua voce fosse diventata flebile, aveva ancora parole profondamente spirituali e di incoraggiamento.

Oserei dire che il suo stile di vita aveva molti punti in comune con quello di Padre Luigi Scrosoppi : l’umiltà, l’affabilità, la disponibilità, la capacità di ammirazione, la discrezione, l’altruismo, la fede, la speranza e la carità.

Anche i bambini intuivano che Padre Elia era “Uomo di Dio” nel vero senso della parola e tale rimarrà nel ricordo di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di vivere accanto a lui: un segno dei tempi di questo secolo così bisognoso di speranza, di luce, di autentico amore