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Nei primi anni settanta il compianto amico direttore del coro CAI
di Cividale e successivamente sindaco di Moimacco, Renzo Basaldella, mi
portò a casa di Beppino Lodolo, famoso cantante ed imprenditore
teatrale, il quale abitava in via Cividale a Udine.

Nacque subito una grande amicizia tra di noi che perdura tuttora.
Partecipai
come comico imitatore a diversi spettacoli che lui organizzava nelle
varie occasioni locali, quali sagre, manifestazioni, spettacoli di
varietà ecc. Era già conosciuta la “Compagnia Udinese di Arte
varia-teatro, folklore e musica”, da lui fondata nel 1958, che aveva la
finalità di portare una ventata di novità nelle manifestazioni varie e
sagre, dove esisteva solo la balera con l’orchestrina che fungeva da
distrazione.

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Beppino scopriva gradualmente
nuovi artisti che portava sulla scena, soprattutto attraverso due
spettacoli : “Volti e voci nuove alla ribalta” e “l’Ugoletta d’oro”.
Emersero proprio in quelle occasioni l’attore e poeta Luigi Mestroni
alias Gelindo Tittilitti, uno dei maggiori comici friulani di tutti i
tempi, i prestigiatori Ferruccio Ceschia alias Mister Mec e Luciano
Zaccuri alias mister Lucien, imitatori (io e Bruno Molaro campione
della corrida), le cantanti Ilva, Elisabetta Olivo, Graziella Cuttini,
Diala Rosanna Rupil, la cantante ballerina Internazionale Maria Felix,
il quartetto vocale Flors dal Friul, l’allora giovanissimo Beppe
Lentini e tanti altri.

In seguito Beppino Lodolo, assieme al
grande Mà Otello Zuccolo fondava l’orchestra “I solisti friulani”, dove
trovavano spazio i migliori musicisti friulani.
Tra questi il
raffinato pianista internazionale M.Lucio Belviso che ha seguito
Beppino in tutto il mondo, collaborando anche alla realizzazione di uno
dei più raffinati dischi confidenziali della Musica Friulana ed
internazionale.

Cominciarono ad emergere anche il m.o
Giacomo Micoli, solista di sax, clarino e flauto, insieme a Gino
Comisso, per la tromba, con grande esperienza internazionale. Poi si
unironno altri grandi musicisti locali, il m.o Livio Tracanelli, i
chitarristi Renzo Baron e Flavio Bortuzzo , il m.o Archilio Gori,
violinista-bassista, i batteristi Polo Querincigh e Alexandro Asti ed
il giovanissimo campione di fisarmonica m.o Pasqualino Petri, ora
direttore dei Solisti Friulani.
Beppino Lodolo diventava così oltre
che capo-comico della compagnia, anche punto di riferimento anche per i
tanti big nazionali che sono venutiin Friuli.
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A lui
e alla sua compagnia veniva sempre affidato il compito di apertura dei
loro spettacoli. Così è avvenuto con Milva, Mina, Alighiero Noschese,
Patty Bravo, Domenico Modugno, Lola Falana, Gianni Morandi, Nilla
Pizzi, Ric e Gian, Mario e Pippo Santonastasio, Carlo Dapporto, Albano,
Orietta Berti, Nini Ros, Giorgio Ariani, Franco Rosi, Gigi Sabani, Lara
Sain Paul, Dori Ghezzi, Wilma de Angelis, Gilda Giuliani, Claudio
Villa, Tony Dallara, Michele, Pippo Baudo e il grande Nunzio Filogamo
che invitava sempre Beppino.
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Per la sua
trasmissione-show a radio Torino “La vedova è sempre allegra?” Nunzio
sosteneva che se ”questo ragazzo”, cioè Beppino, fosse nato a Roma o
Napoli, sarebbe diventato un grande interprete della bella musica
italiana: la sua vocalità cristallina ed espressiva sarebbe stata
ideale per interpretare le operette e le grandi melodie.
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Beppino
che ricorda con tanta ammirazione questo grande maestro della radio e
TV, ha voluto dedicargli il suo ultimo CD che uscirà tra non molto e
nel quale ha volutamente inserito tutti brani di grandi melodie,
romanze ed operette. In esso viene evidenziata la genialità del suo
grande amico m.o Max Lawrence che ha firmato le più belle incisioni
musicali di Beppino Lodolo.

Nel 1963, dopo una fortunata ed
azzeccata tournee con i quartetto vocale e strumentale El Magnifico,
(che suonava solo musica sud-americana, oggi tanto di moda – anche se
lui lo aveva intuito tanti anni prima) inizia la sua prima uscita da
solista nei vari Fogolars friulani italiani ed europei. Questa sua
prima uscita, in ocacsione del suo viaggio di nozze, la dedica alla sua
bella amata consorte Giulia, la quale lo seguirà in Canada, per tutta
l’Europa e tra gli amici dei Fogolars della Svizzera.
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Questo
suo gesto di solidarietà ed amicizia lo pone subito all’attenzione
degli altri Fogolars che fanno a gara per averlo e da lì inizia la sua
enorme cavalcata in tutto il mondo, dove Beppino non solo porta
spettacoli di alta qualità, ma reca soprattutto l’anima canora della
sua amata terra friulana. I friulani si riconoscono nelle sue canzoni
che lui stesso ed il bravo m.o Zuccolo hanno elaborato per loro (ad es.
Il soreli dal Furlan, Mandi amor, La me spose, Bon Nadal mame lontane,
La balde de chitare, Il minador, amor sintimi, Dome no doi, Udinese dai)
Beppino
Lodolo collabora anche con altri autori cantandone le canzoni, vince il
Festival della Canzone Friulana e si piazza sempre ai primi posti in
tante altre manifestazioni.

La stampa locale, mi confida, ad
onor del vero snobba tutto quello che avviene sul piano musicale tra le
mura amiche e così anche nei Festival della Canzone Friulana, dove
Beppino è stato uno dei grandi protagonisti durante le 10 edizioni, non
venne giustamente valorizzato come si merita, cosa che fece il grande
critico musicale del Corriere della Sera che segnalò Beppino Lodolo
alle grandi case musicali e subito i maestri di allora quali Cergoli e
Casamasima con le rispettive orchestrelo invitano nei loro programmi
radiofonici.
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Seguirà una lunga collaborazione con il grande m.o Gianni Fenati con una tournee in Jugoslavia.

Ma Beppino seguiva la sua vocazione di cantare nel mondo per i nostri emigranti a cui si sentiva particolarmente affezionato.
Con
i risparmi della sua compagnia, nel 1978 partiva assieme al m.o
Belvisi, all’amico Gelindo Tittilitti e l’Arcivescovo di Udine mons.
Alfredo Battisti, per l’Argentina andando così a ringraziare le nostre
genti con una serie di spettacoli gratuiti, molto graditi da tutti,
compreso i locali che hanno apprezzato questo loro gesto di solidarietà.
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Si legge in un articolo dedicato alla Voce degli Italiani:

“Ai
connazionali all’estero Beppino porta non solo una “voce d’oro” ed
esibizioni altamente professionali. Porta soprattutto il gusto e
l’anima della terra friulana, un patrimonio artistico e folcloristico
di inestimabile valore umano. Sono i sentimenti ed i valori di un opolo
che Lodolo interpreta nel canto, sviluppando quell’arte popolare che
esprime l’immagine più autentica del friulano: onesto, laborioso,
attaccato alla sua terra, legato alle tradizioni, profondamente
religioso. E nelle canzoni, nelle villotte di Beppino Lodolo i friulani
di tutto il mondo si riconoscono”.

Scrive di lui il mio amico Natale Zaccuri:

In
Friuli e in Regione è show-man per antonomasia; fuori dai confini della
Piccola Patria e all’estero -soprattutto tra le Comunità nostrane ivi
residenti – la sua popolarità è pari a quella dei grandi divi dello
schermo. Dovunque egli vada ad attenderlo è l’affetto e l’applauso
caldo e sincero del pubblico, lieto di salutare un menestrello bravo e
inossidabile dalla disarmante semplicità ma anche l’esempio tipico
dell’uomo innamorato del proprio lavoro. Artista dotato di una voce
calda e ricca di tonalità, “padrone” sulla scena grazie anche alla
lunga esperienza acquisita sui palcoscenici dei maggiori teatri del
mondo e in tante trasmissioni radiotelevisive di reti europee ed
americane, Lodolo, nonostante I’incedere del tempo – continua ad essere
messaggero del bel canto italiano e il suo nome compreso in cartellone
assieme a idolatrati big del mondo delle sette note.
Autore di
testi di largo successo (sia in lingua , italiana e sia friulana)
incisi dalle più note Case discografiche nazionali, spesso animatore
anche di spettacoli a favore della terza Età e Gruppi con problematiche
umane e sociali, egli fonde alIa grande sensibilità che lo
contraddistingue la globalità dei brani eseguiti; una godibilità che
riporta alla gioiosa solidarietà del bel canto all’ita- liana.”

Sono
contento di avere un amico come Beppino, anche perché il suo esempio mi
stimola ad andare incontro ai più emarginati con animo diverso.
Condivido
l’espressione di un suo caro amico e ammiratore: “il suo spirito
giovanile, la sua semplice vivacità, la sua folgorante carica umana, la
sua disponibilità a farsi interprete dei sentimenti altrui godendo e
soffrendo con gli altri in prima persona, sono sue preziose qualità che
non sono sogette al logorio del tempo”.

Pier Angelo Piai