Testo della scrittrice Marisa Haltiner

 

Il Sistema sociale in cui viviamo ci assegna dei ruoli a seconda dello stato sociale, professionale o economico. E in questo modo comunichiamo tra di noi, recitando questi ruoli nei negozi, negli uffici, nelle scuole, nelle banche, negli ospedali, nelle fabbriche ecc…

A seconda della gerarchia sociale o professionale si stabiliscono i superiori e gli inferiori. Questo stato di superiorità o inferiorità viene espresso con l’atteggiamento, ma soprattutto con il tono della voce.

Una farsa questa che separa irrimediabilmente le persone, impedisce ogni manifestazione di fratellanza e influisce negativamente sull’andamento del rapporto.

La persona che vive nel proprio Sé divino ha raggiunto invece la modestia, addirittura l’umiltà…. e non si sente superiore a nessuno, ma piuttosto inferiore ai bisognosi.

Nel rapporto con gli altri si presenta priva di fronzoli sociali o economici e si rapporta spontaneamente e sinceramente, anche umilmente. Non essendo l’ambiente umano preparato per una tale sincerità a volte il “tono fraterno” della persona VERA e senza maschera, senza toni formali, può venire frainteso, specialmente se si tratta di una donna, e la fraternità può venire scambiata per familiarità, mancanza di rispetto o invito a un rapporto più intimo.

Ciònonostante il tono fraterno riscalda subito il cuore degli altri, se l’interlocutore non è una persona veramente schiava del sistema, già automatizzata, il tono fraterno è un invito ad aprirsi, a comunicare al livello dell’anima, un livello di spontaneità, sincerità, fiducia, collaborazione, empatia che subito agisce positivamente sull’andamento del rapporto.

 

(© Marisa Haltiner) Maggio 2018

 

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